«Abbiamo sempre creato rapporti duraturi con i nostri collaboratori. Molti dei dipendenti hanno iniziato a lavorare con noi quando avevano 20 anni e ci sono rimasti sino alla pensione; a maggior ragione, quindi, ci siamo preoccupati di farli lavorare in sicurezza anche durante la pandemia».
Così Chiara Astesana spiega come si stia affrontando l’emergenza sanitaria all’interno del Gruppo Astesana di Villafalletto, una realtà con una lunga esperienza nel settore zootecnico, cui si sono aggiunti negli anni investimenti in altri ambiti quali l’allevamento. I settori principali in cui opera il gruppo hanno continuato ad essere operativi anche durante la prima fase di emergenza sanitaria: «Produciamo alimenti per animali e possediamo società agricole che allevano maiali, quindi non potevamo fermarci», prosegue l’imprenditrice. «Ci siamo organizzati, fornendo da subito tutti i dispositivi di protezione, dotandoci anche di termometri per misurare la temperatura corporea a distanza. Poi, per ridurre il rischio di contagi, abbiamo organizzato il lavoro su due turni, dimezzando il numero di persone presenti in azienda, ma continuando a garantire l’apertura normale. Nello spazio comune le scrivanie sono già disposte a distanza e separate da scaffalature. Ciò nonostante abbiamo aggiunto una copertura in plexiglass sulle stesse, per aumentare ulteriormente il livello di sicurezza. Una ditta di Torino effettua la sanificazione negli uffici, nei magazzini e negli allevamenti a cadenza settimanale». «L’idea è che più proteggiamo le persone che lavorano per noi e meglio è per tutti», spiega Chiara Astesana, che aggiunge: «In questo momento particolarmente difficile, abbiamo pensato di dare anche un sostegno economico ai nostri dipendenti, attraverso un bonus in busta paga».
Protezioni che, secondo l’imprenditrice, serviranno anche in un futuro prossimo.
«Credo che le precauzioni saranno di grande importanza non solo fino alla scoperta dell’eventuale vaccino, ma anche oltre, perché emergenze come questa potranno capitare ancora e sarà importante essere prepararti nel miglior modo possibile».
Attenzione massima, ma non catastrofismo.
«Ritengo sia importante non essere pessimisti, ma guardare in faccia la realtà: questa situazione ha danneggiato molti ed è necessario che venga dato un aiuto concreto, basandosi sul buon senso e verificando i requisiti di chi chiede un sostegno, per essere di supporto a chi ha davvero necessità. Non è il momento di farsi false illusioni. Per tornare alla vita di prima, ammesso che si possa, ci vorrà del tempo, anche una volta trovato il vaccino. Penso ai viaggi e ai trasporti in genere, per i quali è davvero complicato immaginare una soluzione definitiva nel breve periodo. Mio figlio abita a New York e chissà quanto tempo dovrà passare prima che possa rivedere il mio nipotino di 19 mesi. Tutti i giorni ci vediamo su Skype, ma chiaramente non è la stessa cosa…».
Per uscire da questa emergenza occorreranno tempi non brevi e le implicazioni saranno molteplici. Un dato di fatto con cui occorre fare i conti e che Chiara Astesana commenta così: «Ci stiamo predisponendo a un diverso modo di gestire la nostra vita, in particolare per quanto concerne l’attività lavorativa. Anche quando il pericolo non risulterà più così incombente sarà difficile, per esempio, viaggiare senza prendere tutta una serie di precauzioni. Non solo per la propria salute, ma anche per tutelare le persone care con cui si entrerà in contatto al rientro».
Una considerazione conclusiva non poteva che riguardare il Prosciutto crudo di Cuneo Dop, essendo Chiara Astesana alla guida del Consorzio di tutela e promozione.
«Il produttore ha continuato a salare al massimo della propria capacità», spiega la Presidente, «anche se nel settore ci sono altre realtà che stanno soffrendo in maniera significativa le conseguenze legate all’emergenza sanitaria».