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Gli alunni del Roero Orientale invitati alla giornata mondiale del Jazz

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Il jazz: un concetto che va oltre la semplice definizione di genere musicale, ma che sa essere attitudine, stile di vita, movimento culturale, una filosofia che si pone a cavallo tra sperimentazione artistica sia nella didattica.

Così sul palco, così in studio, così… a scuola. Ovunque, con la giornata mondiale dedicata a questa indole: con l’International Jazz Day riconosciuto da anni, ogni 30 aprile, anche dall’Unesco. E anche nel Roero, in cui questo appuntamento è stato onorato da più di un’iniziativa, con la spinta emotiva, educativa e organizzativa dell’Istituto comprensivo di Govone: con tanto di anticipazione risalente all’epoca immediatamente precedente alla venuta del Covid-19, e con una nuova, speciale operazione andata in scena la scorsa settimana.

Un passo indietro: già in febbraio, praticamente alla vigilia della serrata obbligatoria delle scuole, l’ente scolastico aveva manifestato chiaramente la sua attenzione all’argomento. Ciò, dando vita all’evento “Note creative” che per un giorno intero aveva messo gli alunni a stretto contatto con l’armonia, le sonorità e la vocazione al jazz.

A fornire argomenti e talento c’erano stati tre musicisti doc: Fabio Giachino, Davide Liberti e Ruben Bellavia, protagonisti altresì di un concerto-lezione tenuto nel salone polifunzionale di Magliano Alfieri, avallato anche dal Comune e dal gruppo “Monforte in Jazz”, con la regia della dirigente Gabriella Benzi e la direzione artistica a cura della docente Annalisa Franco.
Quei semi di allora hanno resistito al periodo della pandemia: merito di un’attenzione mantenuta alta grazie ad un efficace sistema di didattica a casa (qui orgogliosamente definito “Didattica della Vicinanza”, per una scuola che è polo regionale del Movimento Avanguardie Educative a livello nazionale), ma anche di un’attenzione forte e dimostrata dalla seconda tappa di questo cammino.

30 aprile, giorno consacrato al jazz, dicevamo: e così è stato, anche qui, sfruttando le nuove tecnologie, che qui sono da anni parte integrante dell’attività educativa. Come? Cogliendo l’invito dell’associazione “Il jazz va a scuola”, che ha selezionato 200 scuole su tutto il territorio italiano, per metterle a stretto contatto con chi, della musica e di questa sua declinazione, ne ha fatto un mestiere affermandosi a livello internazionale. Dice la Benzi: «E‘ stata un’ulteriore occasione per i giovani studenti di avvicinarsi ad un genere musicale talvolta sconosciuto o poco divulgato, e che li ha visti  partecipi di un momento musicale jazz con possibilità  di interagire con gli esecutori».

All’istituto roerino sono stati abbinati Fabrizio ed Elena Spinetti, in una “lectio magistralis” di contrabbasso e pianoforte: e il chitarrista jazz Francesco Diodati, fedele spalla del leggendario trombettista Paolo Fresu.

Partecipare, anche per chi scrive, è stata vera emozione: trasudata tra le linee della piattaforma Google Meet, tra testimonianze, domande, musica “vera” in regime di videoconferenza, orchestrata anche qui dalla medesima professoressa Franco.
Un altro punto d’onore, per questo ente che è elemento di spicco sociale per questa zona di Roero: in aula, ma anche tra le famiglie, che sanno di avere i loro figli in buone mani.

Paolo Destefanis