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Basket: in Piemonte si punta a una flessibilità di categorie per salvare le società

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Il basket, così come ogni movimento sportivo, dovrà confrontarsi a partire dalle prossime settimane con la difficile contingenza economica derivata dall’esplosione del coronavirus in tutta Italia.

Una situazione di totale incertezza che ha messo seriamente a rischio molte realtà sportive, non più certe di poter ripartire dalla prossima stagione.

Ecco perché la Federazione Italiana Pallacanestro si è già mossa in questo senso, con un sostegno economico iniziale importante: via libera all’azzeramento di costi di iscrizioni ai campionati, dei costi di affiliazione e dei costi di tesseramento dei ragazzi dai 5 ai 20 anni.

Le riforme più importanti, però, si attendono a livello regionale, con la Fip piemontese che ha già disposto un rinvio delle scadenze di iscrizione ad agosto, così da favorire una ripresa più graduale delle società.

Sarà sufficiente? Forse no, ecco perché l’intenzione pare essere quella di andare verso una maggiore flessibilità delle categorie regionali (dalla C Gold in giù). In che senso? Una società avrà maggiore libertà d’azione, con la possibilità di restare nella categoria che stava affrontando già nella scorsa stagione, oppure di ipotizzare una “retrocessione volontaria” o una richiesta di ripescaggio, senza costi aggiuntivi.

Insomma, nessuna penale per chi sceglie di ridimensionarsi e nessun costo aggiuntivo per chi proverà a fare il salto, conscio di poterlo reggere. Il tutto, al netto del fatto che, come già immaginato, non saranno stabilite d’ufficio promozioni e retrocessioni.

Per tutte le categorie seniores, quindi, potrà esserci un grande viavai. Uno scenario intrigante, che non si esclude possa “fare giurisprudenza” anche per altri sport chiamati in futuro a riorganizzarsi.