«Grandi risultati facendo squadra»

Le iniziative solidali degli “Amici dell’ospedale” di Savigliano illustrate dal presidente Galletto

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Tra le realtà più attive e impegnate nel contrasto all’emergenza coronavirus c’è sicuramente l’associazione “Amici dell’ospedale Santissima An­nunziata” di Savi­­gliano. Presi­dente del sodalizio è Remigio Galletto, con il quale abbiamo fatto una lunga chiacchierata. La sua è una carriera di tutto rispetto: nel 1950 inizia l’attività di imprenditore nel settore edile, venendo nominato, nel 1977, presidente della zona di Savigliano di Confartigianato. In seguito entra a far parte della commissione nazionale per il rinnovo dei contratti di lavoro; è chiamato a presiedere, e siamo nel 1980, la neonata Usl 61 con giurisdizione sull’ospedale civile di Savigliano, sull’ospedale psichiatrico di Racconigi e sulla sanità di 15 comuni del Saviglianese. Dal 1975 in Comune come consigliere, nel 1985 viene eletto sin­daco di Savigliano, rimanendo in carica fino al 1993; dal 1995 al 1999 è anche consigliere provinciale e dal 1998 al 2004 è presidente dell’aeroporto di Levaldigi; nel 2005 viene insignito dal Presidente della Repubblica della prestigiosa onorificenza di grande ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica italiana.
Remigio Galletto, dal 2017 è anche alla guida dell’associazione onlus “Amici dell’ospedale Santissima Annunziata” di Savigliano. Una “bella avventura”, non crede?
«Una bella av­ventura e una bella realtà, rinata su impulso dell’amico Ezio Nava. Ero presidente dell’Usl di Savigliano quando emerse l’idea di creare una “onlus” che si occupasse di reperire le risorse necessarie ad acquistare macchinari e materiale da destinare al nostro ospedale: è così che partimmo. In seguito a un lascito di 320 mila euro da parte di una famiglia di agricoltori, iniziammo l’opera che contraddistingue la nostra associazione. Dal 2011 al 2019 sono stati raccolti e spesi a favore del nosocomio saviglianese 1 milione e 600 mila euro. L’acquisto del mammografo digitale è uno dei più grandi traguardi raggiunti».
Durante l’emergenza Covid-19, insieme ad altre associazioni, avete promosso una raccolta fondi significativa. Vuole tracciare un bilancio dell’iniziativa?
«Abbiamo agito in sinergia con “Cuore in mente Aps”, “Of­ficina delle idee-per il futuro dell’ospe­­dale ci­vi­le di Saluz­zo”, “Amici del cuore” di Fos­­­sano e la piat­ta­­forma “Soli­dali”. Re­altà che rap­pre­sentano l’intero ter­ritorio dell’Asl 17. Ci siamo con­cen­trati su Savigli­ano, Sa­luzzo e Fossano, con parti­colare riferi­­mento al “Covid hospital” di Sa­luz­zo e al pronto ­soccorso e al re­parto di rianimazione di Savigliano, oltre che alle principali necessità medico-sanitarie del territorio. Ringraziamo per l’adesione fonda­zioni, istitu­zioni, imprese, as­so­­cia­zioni dell’Ar­ma, realtà cultu­­rali, reli­giose, sporti­ve e turi­­­­stiche, gruppi e più di 500 tra famiglie e singoli cittadini. Gli acquisti effettuati sono stati realizzati in accordo con la Direzione sanitaria e la Direzione generale dell’Asl Cn1. Nello specifico, sono stati acquistati e distribuiti 80 mila mascherine tra Ffp2 e chirurgiche, 8 mila tute di classe III, oltre mille litri di liquido igienizzante, visiere, occhiali protettivi, guanti in nitrile, per un investimento totale superiore ai 270 mila euro. In parallelo sono state acqui­state appa­rec­­chiature medi­che dal va­lore di 330 mila euro: due eco­grafi polmo­nari, di cui uno in parte do­nato attraverso “Spec­chio dei tempi”, un ampli­ficatore di brillanza, un tubo radiogeno portatile, due monitor per defibrillatori e kit di deumidificatori. Inoltre è stato stanziato un contributo di oltre 70 mila euro per l’ampliamento e la messa a punto dei reparti Covid dell’ospedale di Saluzzo».
Siamo entrati nella fase 2. Quali scenari si prospettano?
«L’emergenza non è finita. Se le misure di contenimento, la riduzione dei contagi e l’applicazione di terapie più efficaci hanno consentito di diminuire il numero di ricoverati in terapia intensiva, la diffusione del virus purtroppo permane e, con la ripresa di molti spostamenti, è possibile che si verifichi una nuova risalita della curva. È comunque bene ricordarsi che non ci si ammala solo di coronavirus. La pandemia ha indotto molti cittadini, soprattutto quelli affetti da patologie gravi, a non rivolgersi alle strutture sanitarie per paura del contagio. Occorre far capire che esistono percorsi sicuri e che non bisogna indugiare a contattare i soccorsi. La raccolta fondi non sarà interrotta. L’aver superato campanilismi e protagonismi ha reso possibile grandi risultati in difesa del diritto alla salute».