«Nemmeno il virus mi ha aiutato a cambiare»

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Caro Marco, tira le somme della sua esistenza come un vegliardo alla fine dei suoi giorni che sa di avere il meglio alle spalle. A trent’anni o giù di lì, la vita è tutta davanti. Non occorre una laurea nemmeno presso l’Università della vita per dire che negli ultimi decenni le scadenze si sono spostate in avanti. Se anche solo una quarantina di anni fa alla sua età era normale avere una famiglia e una casa di proprietà, oggi, con tre sole decadi sul groppone, in genere nemmeno si sa cosa si vorrebbe fare da grandi.

Lezione di sociologia da quattro soldi, la mia, lo ammetto, però è una premessa doverosa.
Ovvio che nelle sue parole ci sia anche dell’altro. Intanto chiariamoci sul significato di “cambiamento”. Lei parla di cambiamenti di breve durata a seguito di eventi significativi della sua vita, come la fine di un grande amore e la perdita di una persona cara. Ma quelli non sono cambiamenti, sono riflessi condizionati. A un cer­to stimolo si risponde con una reazione che però è determinata da cause esterne, in grado di indurre a un certo comportamento sino a quando non intervengano stimoli più forti o rassicuranti, come per esempio il richiamo della sua normalità.

La questione è che ci illudiamo possa essere il contesto a fare la differenza. Mi permetto di fare uso di una conclusione a cui Dan Millman fa giungere il protagonista del suo best seller “La via del guerriero di pace” e quindi di dire: “Non esistono mo­menti ordinari”.
Pare una considerazione di poco conto, invece è piuttosto illuminante. Non è il momento ad essere insignificante, ma è il modo in cui lo affrontiamo a renderlo ordinario o meno.
“La madre di tutti i cambiamenti” potrebbe essere proprio questa: vivere nessuno momento come se fosse ordinario.

Che poi (Millman non se ne abbia a male), se vogliamo chiudere il cerchio includendo Pornhub da lei citato, è la stessa lezione (tenderei a dire, involontaria) che si può imparare dai film porno, nei quali si parte quasi sempre da trame assolutamente ordinarie, ma poi accadono cose incredibili.