«Negli ultimi anni la condivisione di intenti è stata positiva per la crescita economica di entrambi i comparti. Penso che questo coranavirus abbia generato l’effetto stordimento, un po’ come il pugile dopo il ko. Ci servirà, dopo il momento della riflessione che ha avuto anche positivi riscontri sociali e morali con la raccolta da parte dei Consorzi del Brachetto d’Acqui docg, dell’Asti e del Moscato d’Asti docg e il Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato di ben 30.000 euro devoluti all’acquisto di tre respiratori, indispensabili all’assistenza dei malati più gravi. Il pensiero condiviso con gli altri presidenti è stato che nessuno può tirarsi fuori da questa lotta che riusciremo a vincere solo se saremo uniti, come piemontesi, come italiani, come europei e come cittadini del mondo. Adesso occorrerà ripartire coesi con il territorio e i suoi operatori, ma soprattutto con il forte appoggio e sostegno della Politica e delle Istituzioni nelle più alte accezioni. Ci servirà, poi (e sono certo che la risposta sarà sorprendente), l’aiuto dei consumatori piemontesi, italiani, chiamati a scegliere le nostre eccellenze che ci auguriamo continuino a essere una piacevole abitudine d’ora in poi… Gli stessi nostri imprenditori agricoli devono imparare a fornire servizi sempre più comodi, attuando magari la consegna a domicilio, offrendo grande disponibilità di orari per la vendita in cantina o adottando la nuova e sempre più richiesta proposta d’acquisto online. Parallelamente a un forte mercato italiano, le nostre azioni di promozione internazionale proseguiranno appena le condizioni sanitarie lo permetteranno. La qualità dei nostri prodotti non ha rivali. Forse questo Covid-19 ci insegnerà ad apprezzare le eccellenze più vicine a noi. Sono convinto che, ripartendo con questa consapevolezza, ritroveremo nuove vie e grandi benefici per l’intero comparto agricolo e turistico».