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Un veterinario nel piatto

Non solo cani e gatti: sconosciute ai più, molte delle attività svolte dai medici veterinari sono fondamentali per la salute di ciascuno. Nell’emergenza coronavirus hanno attivato uno sportello a disposizione dei proprietari di animali da compagnia

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In qualità di presidente dell’Ordine dei medici veterinari della provincia di Cuneo contribuisco volentieri alla realizzazione della rubrica che la Rivista IDEA dedica agli animali e alla medicina veterinaria. In particolare, con il supporto di altri colleghi dell’Ordine, si cercherà di far comprendere quanto la veterinaria sia importante per la salute pubblica e risulti essenziale nella vita di ciascuno di noi. Partiamo da alcune domande: in che modo viene percepito dall’esterno il mondo della veterinaria? Si ha la percezione di quanto questa disciplina rivesta un ruolo centrale nella tutela della nostra salute? E ancora: quanti sono i veterinari attivi sul territorio nazionale e quanti quelli che operano in provincia di Cuneo? Procediamo con ordine. Il medico veterinario, nell’immaginario collettivo, è colui che cura cani e gatti. Del resto, questa professione è diventata nota negli anni ’70-’80 grazie a uno spot pubblicitario che metteva in luce proprio questo aspetto della nostra professione. Ma in realtà il nostro lavoro spazia ben oltre questo àmbito. Non tutti sanno, infatti, che con la nostra attività cerchiamo di contribuire in modo significativo alla tutela della salute di ciascuna persona, oltre che, ovviamente, alla tutela degli animali. Si pensi, per esempio, alle attività di monitoraggio e prevenzione delle malattie trasmissibili dagli animali all’uomo oppure alla vigilanza igienico-sanitaria assicurata in tutti i passaggi delle filiere agro-alimentari. Insomma, come recita lo slogan della campagna di sensibilizzazione promossa dalla Federazione nazionale degli ordini veterinari, è proprio vero che “c’è un veterinario nel tuo piatto!”. Il latte che beviamo, la carne, i salumi, e il pesce che mangiamo, le uova e il miele che consumiamo sono stati sottoposti a severi controlli medico-veterinari a partire dagli allevamenti fino ad arrivare alle nostre tavole. Quotidianamente ognuno di noi si imbatte, più o meno consapevolmente, con l’operato dei veterinari: accade bevendo un cappuccino (che contiene latte e miele), mangiando un panino (affettati e salumi), al ristorante (carne, pesce e formaggi) e anche quando si porta il cane o il gatto presso le cliniche veterinarie per i vaccini e le visite di controllo. Il nostro è un lavoro silenzioso, poco pubblicizzato e conosciuto, ma costante, attento e frutto dell’impegno di professionisti altamente qualificati e specializzati. Sull’intero territorio nazionale i veterinari sono oltre 33 mila; Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta ne contano più di 3.500 e, solo nella provincia di Cuneo, siamo 550, impiegati nell’ambito del servizio sanitario nazionale, nel monitoraggio delle filiere alimentari, nel comparto zootecnico e nella cura degli amici a quattro zampe. A tutto ciò si aggiungono i Dipartimenti universitari di medicina veterinaria, presso i quali operano validi ricercatori, che assicurano un rilevante contributo alla medicina veterinaria di base. E in epoca di pandemia Covid-19 qual è il ruolo dei veterinari? Siamo impegnati su più fronti nella tutela della salute pubblica, mettendo a disposizione della collettività le nostre conoscenze e competenze in tema di contenimento delle epidemie in zootecnia. Siamo vicini ai proprietari degli animali offrendo servizi e interventi di assistenza, operando nel rispetto dei provvedimenti emanati dal Governo. Recentemente è stato attivato uno sportello di “assistenza comportamentale” a disposizione dei proprietari di cani e gatti. Per maggiori informazioni collegarsi al sito www.veterinaricuneo.it oppure telefonare al numero verde 800-822542.

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