Home Articoli Rivista Idea Una vita contro i soprusi diventata testimonianza

Una vita contro i soprusi diventata testimonianza

0
263

Tancredi Achille Giuseppe Olimpio Galimberti, detto Duccio (foto sopra), nacque a Cuneo il 30 aprile 1906. Figlio di Tancredi (ministro delle poste e poi senatore fascista) e di Alice Schanzer, studiosa e poetessa di origini austriache, divenne avvocato. Nonostante il ruolo del padre, mai scese a compromessi con il fascismo. Tra il 1940 e il 1943 fu uno degli organizzatori del Partito d’azione di Cuneo. Dopo il celebre discorso del 26 luglio 1943, continuò ad alimentare la lotta al fascismo, mostrando capacità fuori dal comune. Nel 1944, guarito dopo un ferimento, venne nominato comandante di tutte le formazioni Giustizia e libertà del Piemonte. Il 28 novembre dello stesso anno venne arrestato a Torino e poi portato a Cuneo, dove subì pesanti torture da parte dei fascisti. Morì il 3 dicembre. È stato insignito della medaglia d’oro al valore militare. Dopo il lascito testamentario da parte del fratello di Duccio, Carlo Enrico, nel 1974, la casa e lo studio che furono della famiglia, al secondo piano del civico 6 della piazza intitolata a lui, divennero il Museo Casa Galimberti.

La responsabile è Sandra Viada (servizio musei, teatro e cinema del Comune); nel museo lavora Cristina Giordano, che si occupa delle visite guidate e delle tante iniziative che coinvolgono i ragazzi delle scuole. Durante la settimana, prima della pandemia, il museo accoglieva gruppi su prenotazione; il sabato, la domenica e nei giorni festivi erano invece possibili visite guidate dalle 15,30 alle 17. Casa Galimberti ospita anche mostre e presentazioni di libri. In attesa della riapertura, è stato realizzato un video, pubblicato su Facebook, che consente di visitare Casa Galimberti in modo virtuale.