“Abbiamo letto tutti i 256 articoli del Decreto rilancio: dove sono finiti i 1000 Euro e la tutela legale promessi agli operatori sanitari che lavorano in prima linea contro il Coronavirus?”: queste le amare considerazioni di Antonia Bassignana e Mario Campanella, medici e Dirigenti nazionali del Popolo della Famiglia.
“Li hanno definiti eroi o angeli, hanno assegnato loro lo ‘scudetto del cuore’, hanno riempito giornali e televisioni di parole roboanti per descrivere il loro lavoro: tutto sparito in un attimo. In un Decreto che regala biciclette e bonus vacanze non si è riusciti a concretizzare le promesse di un Premier e di un Governo sempre più allo sbando e lontani dalla realtà, specialmente per quel che riguarda il comparto sanitario. Medici, infermieri e molti altri operatori sanitari sono stati spesso mandati in prima linea contro il Coronavirus privi di adeguate misure di protezione, molti hanno pagato addirittura con la vita e tanti hanno sopportato carichi di lavoro che chi li governa non può nemmeno immaginare. E alla fine di tutto cosa rimane nel Decreto ‘rilancio’? Praticamente nulla, se non il passaggio della patata bollente alle Regioni che si dovranno far carico del problema”.
“Come Popolo della Famiglia – concludono Bassignana e Campanella – chiediamo che a tutto il personale sanitario impegnato in questa pandemia sia riconosciuto quanto promesso in queste settimane: un adeguato riconoscimento economico e la tutela legale per le condizioni estreme in cui gli operatori hanno dovuto lavorare per settimane. Se il Governo ha ancora una dignità usi il dibattito parlamentare per migliorare il testo, altrimenti sarà meglio per tutti, non solo nel mondo sanitario, che la gestione di questo Paese sia affidata a mani e teste più responsabili”.