Sci Nordico – Martino Carollo rivive la sua stagione: “Che bello essere protagonista al primo anno!”

0
411
Martino Carollo (Foto Flavio Becchis)

Classe 2003, il giovane cuneese Martino Carollo, dello Sci Club Entracque Alpi Marittime, ha disputato una stagione di altissimo livello nella categoria Aspiranti, nella quale ha affrontato atleti del 2002, tra i quali Elia Barp (Fiamme Gialle), vincitore del bronzo nell’inedita staffetta nordica delle Olimpiadi Giovanili di Losanna.

Il piemontese, però, si è tolto tante soddisfazioni, vincendo un argento nella sprint in skating dei Campionati Italiani Aspiranti a Schilpario e chiudendo al secondo posto la Coppa Italia Rode Aspiranti.

Con lui, il Comitato Fisi-Aoc ha rivissuto la stagione conclusa anticipatamente e in modo burrascoso a Falcade il 22 febbraio scorso, quando le gare domenicali vennero cancellate per l’emergenza coronavirus, con i giovani atleti, Carollo compreso, già in pista pronti a partire.

Ciao Martino. Come giudichi la tua prima stagione nella categoria Aspiranti, dove hai affrontato avversari di un anno più grandi di te?

«Sicuramente sono molto soddisfatto, dal momento che agli Italiani ho vinto l’argento nella sprint e chiuso quarto l’individuale in skating, oltre ad aver concluso al secondo posto la Coppa Italia. Durante l’estate mi ero allenato tanto, anche perché non sapevo a cosa stavo
andando incontro, in quanto mi trovato ad affrontare avversari più grandi e distanze nuove. Avevo cercato di non pormi aspettative ma soltanto di dare il meglio. Così ho fatto e alla fine sono arrivati dei buoni risultati».

Agli Italiani di Gromo e Schilpario hai ottenuto un quarto posto nell’individuale e un argento nella sprint. Un bellissimo risultato per un esordiente della categoria.

«Ero già molto contento il primo giorno, quando avevo chiuso quarto la 15km in skating. Era la prima volta in assoluto che affrontavo un’individuale su quella distanza. L’anno prima vi avevo gareggiato ma su un percorso di 7,5km. Non avevo chiuso sul podio, ma ero ugualmente soddisfatto perché era stata una gara molto dura, con neve rovinata.

Ovviamente il giorno dopo è stato bellissimo, sono riuscito a salire sul podio al termine di una grande battaglia. Barp è stato il più bravo, già a partire dalle qualificazioni, da lui chiuse col miglior tempo. Io ho lottato per il secondo posto insieme a Gartner, fino all’ultimo metro, al punto che fino al podio non sapevamo nemmeno chi dei due avesse chiuso davanti.

Alla fine mi hanno comunicato che avevo vinto l’argento e sono stato veramente felice. Quella di Schilpario è una pista che mi porta fortuna, visto che già l’anno prima vi vinsi il Campionato Allievi».

Un risultato, forse ancor più sorprendente, è il secondo posto nella classifica generale di Coppa Italia, segno che sei stato continuo per tutta la stagione.

«Una soddisfazione in parte anche inaspettata. Anche perché, essendosi conclusa la stagione anticipatamente, non avevo neanche chiaro come avrebbero stilato la classifica.

Quando è stata annunciata, vedendomi al secondo posto alle spalle di Barp, sono stato veramente fiero di quanto ho fatto. Anche perché lui è un atleta di altissimo livello, ha
fatto una grande stagione tra Italiani, Coppa Italia e Olimpiadi Giovanili, e da un atleta così, avendo lui anche un anno in più e di conseguenza maggiore esperienza, posso soltanto imparare».

Qual è il format di gara e lo stile che preferisci?

«Come si può notare anche dai risultati, nelle sprint me la cavo meglio e mi diverto anche di più. Le sprint sono emozione pura, dai sempre tutto a partire dalle qualificazioni, mentre nelle batterie subentra anche la tattica. Mi piacciono un po’ meno le lunghe distanze, in particolare le individuali, perché in realtà le mass start le trovo piacevoli, visto che si fa sempre gara sull’uomo.

Per quanto riguarda la tecnica, prediligo il pattinato, anche se nell’ultima stagione ho fatto un salto di qualità notevole pure in alternato. Comunque sono giovane, quindi voglio lavorare e migliorare su entrambi gli stili».

Il prossimo anno Barp e gli altri 2002 passeranno alla categoria Juniores; pensi di poter puntare quindi a vincere ancora più medaglie?

«L’obiettivo è ogni anno di migliorarsi sia dal punto di vista dei risultati che degli allenamenti, rifinire sempre ciò che l’anno prima non ha funzionato alla perfezione. Per il resto ritengo presto per porsi obiettivi reali sui risultati. Vero, non avremo più i 2002, ma
ci sono tanti buonissimi atleti nati nel 2003 e anche tra i 2004 ci sono ragazzi molto competitivi.

Alla fine, come sono riuscito a essere protagonista io alla prima stagione Aspiranti, lo stesso potrebbe fare anche qualche ragazzo del 2004. Credo proprio che vedremo delle belle gare».

Un’ultima domanda. Puoi raccontarci come hai vissuto la mattina del 22 febbraio, quando a Falcade sono state cancellate le gare per l’esplosione dell’emergenza coronavirus?

«È stata una mattinata molto particolare. Il giorno precedente avevamo disputato la sprint in classico, nella quale ero arrivato terzo alle spalle di Barp e Gartner, quindi la solita routine: cena, riunione tecnica e a letto. La domenica mattina, durante la colazione, i tecnici ci hanno accennato la possibilità che la gara venisse cancellata, invitandoci però a prepararci come se fosse tutto normale, in quanto non si aveva alcuna certezza.

Siamo andati in pista e abbiamo iniziato a riscaldarci, quando proprio in quel momento è arrivata la comunicazione ufficiale della cancellazione dell’evento. È stato molto strano, in un primo momento sono rimasto senza parole e non ho capito cosa stesse accadendo, sembrava quasi la scena surreale di un film.

In quel momento avrei immaginato che da lì a poche settimane saremmo rimasti poi chiusi in casa per due mesi, ma ho solo provato tanta amarezza perché mi sentivo in grande forma».

c.s.