«Belvederesi, presto ci sarà una sorpresa»

L’“artista misteriosa” ha donato 50 sassi dipinti e ne ha realizzati altri su commissione

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È una piccola storia edificante, una bel­­­la le­zione di senso civico in chiave estetica, un atto di fiducia verso il prossimo. Ma anche un giallo, con millantatori subito smascherati, azioni compiute nottetempo per non essere visti e innocenti bugie per preservare la propria identità.

Come in un slogan della Rai di qualche anno fa, c’è “Di tutto e di più” nella vicenda dell’artista sconosciuto che in Belvedere Langhe ha disseminato 50 sassi co­lorati, raffiguranti in larga par­te animali i più vari, con lo scopo di abbellire il paese.
Le pietre si sono letteralmente materializzate dal nulla, dalla sera alla mattina. A corredo e a spiegazione di tale gradita azione, è stata recapitata una lettera al sindaco, Biagina Cartosio, ac­compagnata da una serie di coccinelle portafortuna, donate al Co­mune e ai belvederesi, come auspicio di un nuovo inizio dopo l’emergenza coronaviurus.

Era il 26 aprile, in piena fase 1. In paese si è subito diffusa la voce di quei sassi colorati sparsi per il centro abitato e anche in qualche frazione, su Facebook sono comparse le prime foto; i belvederesi hanno iniziato a perlustrare i dintorni di casa, alla ricerca di qualche nuovo animale dipinto su pietra.
L’artista misterioso inizia a es­se­re al centro dei discorsi, qualcuno addirittura si at­tribui­sce im­propriamente la paternità dell’opera, ma dura poco.

Visto il grande successo, alcuni residenti hanno domandato se fos­se possibile avere un sasso dipinto per sé. Richieste che l’artista misteriosa (il Sindaco ha fatto sapere che si tratta di una donna) ha generosamente deciso di accontentare. Così si sono moltiplicate le richieste, per soddisfare le quali si è reso necessario l’intervento di un intermediario. Chi vuole può fare la propria richiesta personalizzata del sasso, l’artista lo prepara e una volta pronto lo lascia in un apposito spazio dedicato. La persona è avvisata di passare a prenderlo e, se vuole, può lasciare un’offerta libera (destinata a iniziative per l’abbellimento del paese).

Fin qui la parte pubblica della faccenda, alla quale, però, IDEA ag­giunge un tassello, con un’intervista all’“artista misteriosa”.
Un po’ come per la consegna delle pietre commissionate, il pro­cedimento è a più step, ma funziona. Contattiamo l’intermediario dei sassi, che fa da tramite con l’artista: intervista accordata. All’ora stabilita il telefono dell’intervistatore riceve una chiamata dal Comune di Belvedere Lan­ghe. All’altro capo, l’artista misteriosa.

Artista misteriosa, possiamo dire che le pietre colorate donate al paese sono merito anche della quarantena?
«Insieme a tante cose brutte, il coronaviurs ci ha portato del tempo in più da dedicare ai nostri hobby. Io ho sempre a­mato disegnare, così mi ci sono mesa con impegno. Un giorno stavo passeggiando, ho visto un sasso e ho detto a mia figlia: “guarda se gli faccio due occhietti sembra un coniglio!”. Ho iniziato così per scherzo. Subito ero anche un po’ titubante, perché temevo potessero non piacere, invece fortunatamente, sono piaciute».

L’idea di non dichiarare subito la tua identità è legata al fatto che non eri sicura del gradimento?
«Non è stato quello. Più che altro non mi considero “così artista” da pensare che sia il caso di far sapere il mio nome. Quando ero ragazza avrei tanto voluto fare il liceo artistico ma non se ne fece nulla.

Anche perché i riscontri sono sta­ti più che positivi, come di­mostra il fatto che in tanti ti han­no commissionato un sas­so…
«Infatti fino a quando gli spostamenti erano molto limitati, le pietre a disposizione erano po­che. Quelle del fiume sono più levigate e più adatte ad essere dipinte».

Quante pietre hai dipinto sinora?
«50 sono quelle che ho lasciato in giro per il paese, una ventina quelle che mi sono state commissionate. Qualcuna l’ho già consegnata, altre devo ancora farle».

Hai già deciso come utilizzare le offerte raccolte?
«Di certo serviranno per il paese. Ho in serbo anche una sorpresa per i prossimi giorni, ma non è ancora pronta».

Puoi dirci qualcosa in più?
«Solo che in questo caso non si tratterà di pietre…»

Quanto ti ci vuole per realizzare un disegno?
«Su carta ci impiego un attimo, ma su pietra è ben altro discorso. Per alcune mi basta un paio d’ore o anche meno, invece il serpente dai ruderi del castello ci ho impiegato due giorni.

Lasciare tutte le pietre di­pinte li­bere per strada è segno di grande ottimismo nel prossimo…
«Allora ne approfitto per fare un appello: non sottraete o dan­neg­giate i sassi colorati, per piacere!»

Chi conosce la tua identità?
«Il Sindaco e qualcuno del Co­mune, tra cui il consigliere Nicholas (l’intermediario, ndr), e i miei figli, che però sono stati addestrati a dire nulla. Forse anche una persona che mi ha visto mentre piazzavo le pietre».

Pensi di svelare la tua identità, prima o poi?
«Non ne sento il bisogno. Se nessuno svelerà il mio nome, potrei anche rimanere misteriosa per sempre. D’altronde già qualcuno in queste settimane mi ha detto che pensava fossi io l’artista misteriosa, ma io ho negato senza esitare…».