“Ho lavorato affinché il Dipartimento funzione pubblica mettesse in campo un ingente sforzo finanziario in favore dei piccoli comuni, anche del nostro territorio, per consentire loro di agganciare il treno dell’innovazione, della digitalizzazione e dell’efficienza, così da far avanzare in modo armonico tutto il sistema Paese”. Lo dice il ministro per la Pa, Fabiana Dadone, a proposito della pubblicazione dell’avviso per una manifestazione di interesse a partecipare al progetto “Rafforzamento della capacità amministrativa dei piccoli comuni”.
Nell’ambito della strategia programmatica definita dal Pon “Governance e Capacità Istituzionale” 2014-2020 (Fse e Fesr), il Dipartimento della funzione pubblica, in qualità di Organismo Intermedio, ha stanziato ben 42 milioni di euro per interventi a sostegno proprio dei piccoli comuni (così come individuati dalla Legge 6 ottobre 2017, n. 158, art. 1, c. 2), già gravati da carenze finanziarie e di organico che si sono ulteriormente accentuate a causa del Covid-19.
Dadone aggiunge: “Sin dal mio insediamento come ministro per la Pubblica amministrazione, ho posto grande attenzione per i problemi delle città più piccole, data anche la mia provenienza da un comprensorio come la provincia di Cuneo, costellato di tanti borghi. Lo Stato non è rappresentato solo dai ministeri, dalle grandi amministrazioni centrali o dalle Regioni, ma soprattutto dai municipi, anche quelli piccoli e piccolissimi. Questi enti spesso scontano una grave mancanza di risorse, personale e infrastrutture, riuscendo quindi a garantire i servizi solo grazie al sacrificio e alla grande forza di volontà di amministratori e dipendenti. Servizi più che mai indispensabili in questo delicato momento di rilancio e ripartenza per il Paese”.
Le risorse sono utilizzabili per il potenziamento della qualità dei servizi rivolti a cittadini e imprese, per la gestione del personale e organizzazione delle strutture amministrative, per il potenziamento dello smart working, per lo sviluppo delle competenze e di modelli di gestione delle politiche territoriali.
“Parallelamente, è evidente che bisogna accelerare sul tema della banda ultra-larga (piano BUL), che è molto in ritardo sulle previsioni iniziali. Come Governo, abbiamo già inserito alcune norme di snellimento amministrativo nel decreto ‘Rilancio’ e abbiamo intenzione di intervenire nel prossimo provvedimento con ulteriori semplificazioni per far fronte a quei nodi, anche infrastrutturali, che frenano la crescita di ampie aree del Paese, specialmente nel nostro territorio”, ha concluso il ministro per la Pa.