Una famosa frase di Paul Sweeney recita: “Capisci di aver letto un buon libro quando giri l’ultima pagina e ti senti come se avessi perso un amico”.
Oggi vi proponiamo l’ultimo capitolo della storia che abbiamo cercato di raccontarvi passo per passo, in questi mesi difficili, segnati dal Covid-19: i protagonisti sono tutti i membri del gruppo monregalese “Ci siamo anche noi a dare una mano”.
Anche se stiamo per girare l’ultima pagina di questo racconto, abbiamo la certezza che quanto fatto resterà per l’Ospedale e per tutti i monregalesi, che, nelle difficoltà del Covid-19 hanno trovato degli ottimi amici.
Una bella avventura, nata e portata avanti grazie a Massimo Ravera e a Vilma Tealdi, che questa mattina, a nome del gruppo, hanno consegnato un ventilatore polmonare all’Ospedale Regina Montis Regalis e cinque termoscanner alla Croce Rossa di Mondovì.
LA PAROLA A MASSIMO
«Quasi all’inizio dell’epidemia (allora era ancora tale) del Covid-19 un’amica mi ha informato della situazione che si stava creando nell’ospedale di Mondovì, relativa alla carenza, quasi mancanza, di dispositivi DPI e della preoccupazione per la piega che stava prendendo il diffondersi del virus. Così ho provato a contattare un paio di amici, titolari di negozi di ferramenta, per chiedere se avessero da donare/vendere camici e/o mascherine; ricevendo risposte negative, in quanto avevano già provveduto a donarle all’Ospedale. Ho continuato, testardo come sono, la ricerca anche nei giorni a seguire, ma tutti questi dispositivi erano introvabili e soprattutto mi sono reso conto che, da solo, nulla potevo fare».
Ma non ti arrendi…
«Creo un gruppo su Facebook chiamandolo CI SIAMO ANCHE NOI… A DARE UNA MANO (nome che ha portato fortuna a quanto pare). In un primo tempo penso alla raccolta di contanti o attraverso SATISPAY e decido di chiedere a Vilma Tealdi di essere supportato nell’iniziativa. Per chi non lo sa, Vilma è una contabile precisa, una donna con una comunicatività eccellente e soprattutto è una donna dal CUORE GRANDE che ho avuto la fortuna di conoscere e con la quale ho collaborato nella gestione della contabilità della tifoseria (Ultras Puma) della LPM Pallavolo Mondovì di Mondovì. La risposta “SI ACCETTO” era scontata per cui iniziamo il nostro cammino. Vengo indirizzato, da un assessore del comune di Bene Vagienna, verso la piattaforma di raccolta fondi GOFUNDME, della quale ignoravo totalmente l’esistenza, da loro utilizzata con ottimi risultati per la raccolta fondi a livello comunale. Faccio l’iscrizione, pubblico l’iniziativa, condivido e metto un primo mattone con un versamento…tanto per mettere il seme… Obiettivo da raggiungere 1.000 euro, un’enormità (credevo)».
Come è andata la raccolta e che cosa avete donato?
«Dal giorno seguente e per un mese circa, si sono susseguite donazioni da persone conosciute e molte anche da perfetti sconosciuti, che hanno dato fiducia a questo nostro progetto. Paradossalmente sembravano più fiduciosi loro di me. Vilma sostituisce l’immagine del profilo del gruppo (grande mossa) rendendola più inerente all’argomento, pubblica aggiornamenti, cura i contatti… Insomma fa un lavoro enorme per assicurare visibilità. Intanto procedono i contatti per reperire materiale ma purtroppo c’è scarsità di prodotti reperibili a breve. Grazie a T.M., veniamo messi in contatto con una ditta umbra, che produce prodotti medicali e DPI il cui , credo titolare, ci fa una donazione di 150 mascherine ffp2 …Ripeto donazione, zero spese, neppure il trasporto a condizione di non voler apparire..la fiducia sale, pochi giorni e sono in ospedale, donate. Intanto Vilma ha avviato contatti con un fornitore locale per l’approvvigionamento di 100 mascherine dello stesso tipo che, pur essendo in ordine tardano ad arrivare…Intanto, viste le donazioni decidiamo di aumentare il target, passando da 1.000 a 2.000, a 3.000 euro per poi provare il salto a 5.000…e ci frulla in testa un’idea….E se provassimo ad acquistare qualcosa che possa durare nel tempo da donare all’ospedale?»
Non solo mascherine, ma anche un uovo di Pasqua, uno striscione e un ventilatore polmonare…
«Grazie ad alcuni amici entro in contatto con la VIGLIA s.r.l. di Torino importatrice di prodotti in ambito sanitario ed ottengo un preventivo per un ventilatore polmonare e relative mascherine con una spesa che sembra non rientrare nel nostro budget, circa 3.400 euro…Ne parliamo e decidiamo di ordinarlo lo stesso con la speranza di ulteriori aiuti, aiuti che pubblicizzando l’ordine, non tardano ad arrivare. Si avvicina la Pasqua e decidiamo di fare qualcosa per chi lavora in prima linea… un mega striscione di auguri per il personale sanitario impegnato nell’emergenza accolto, al momento della sua estensione, dall’applauso sincero degli infermieri. Per noi emozione pura! Un anonimo donatore, nel senso che lo conosco ma vuole restare anonimo, ci omaggia di una cifra da destinare esclusivamente all’acquisto di un uovo di Pasqua per gli infermieri. E qui entra in gioco la pasticceria Zucco che prepara un capolavoro di uovo pasquale, ci chiede quale fosse la donazione e casualmente coincideva con il costo del manufatto (chiaramente sotto prezzo di mercato, palesemente svenduto per non farci sforare). Consegniamo l’uovo e la riconoscenza degli operatori ci gonfia il cuore di gioia. Nel frattempo arrivano le mascherine ordinate e provvede Vilma alla consegna, ma del ventilatore, poche labili tracce. Inizio a tempestare il rappresentante fin quando capisco che lui, povero, poteva poco di fronte alla burocrazia ma devo dare atto del suo interessamento. Attendiamo e pubblichiamo post quasi di scuse per il ritardo che, pur non dipendendo da noi, creava malumore soprattutto per il fatto che non si trattava di soldi nostri, ma bensì di donazioni e ai donatori bisogna dare conto, bisogna fare in modo che non abbiano a dubitare sulla fiducia concessa. Ed arriviamo a venerdì 15, il ventilatore è nelle mie mani, effettuo il bonifico e contatto l’Ospedale per la consegna, che verrà fissata per giovedì 21».
Nell’attesa, però, avete realizzato anche delle mascherine…
«Abbiamo prodotto in proprio un centinaio di mascherine la cui destinazione, inizialmente, con l’intenzione di destinarle a una RSA che ne avesse bisogno ma, vedendo l’evolversi della situazione in questi contesti molto delicati, si decide per altre destinazioni. Il tessuto ci viene donato da Re.Bò (negozio di tessuti di Mondovì) ed è tessuto griffato Prada per rendere più speciali le mascherine che verranno confezionate da Vilma con l’ausilio della sua amica Carla. Fatto sta che, anche qui quasi per gioco, decidiamo di proporle a chi fosse interessato ad un’offerta libera a partire da 5 euro e anche qui riusciamo a racimolare una bella sommetta; questa iniziativa continuerà ancora con la speranza di incrementare il gruzzolo. Le mascherine che rimarranno verranno regalate al personale infermieristico».
I NUMERI
250 mascherine ffp2 (990,00 euro);
un uovo di Pasqua;
le torte;
lo striscione;
il ventilatore polmonare con 10 mascherine dedicate (3391,61 euro);
le mascherine (circa 100);
Con circa 500 euro avanzati il gruppo ha pensato anche alla CRI di Mondovì che aveva postato un appello su Facebook . Ci ha pensato Vilma e sono stati donati i 5 termoscanner digitali che erano nei loro piani d’acquisto.
«E’ stata una bella sfida, credo che possiamo dire di averla vinta» – commenta Massimo Ravera – «Il ventilatore ed i termoscanner rimarranno nel tempo anche ad emergenza finita…tutti ne potranno usufruire e noi siamo orgogliosi per questo».
DONAZIONI E RINGRAZIAMENTI
«Abbiamo ricevuto donazioni che hanno spaziato dai 5 ai 340 euro (un gruppo di parenti che li avrebbe utilizzati per andare a cena ma, essendo tutto chiuso, li ha versati a noi), tutta gente comune, come noi, nessun grande nome, ditte, aziende; solo privati cittadini che hanno deciso di seguire una folle idea. persone alle quali diciamo GRAZIE DI CUORE, senza di VOI non sarebbe stato possibile tutto ciò.Tutte persone che, anche se apparse in modo anonimo sulla piattaforma, per me in veste di amministratore del gruppo, hanno un nome ed un cognome e che ad ogni donazione abbiamo provveduto a ringraziare. Solo un donatore è rimasto anonimo anche a me e non c’è stato verso di risalire al suo nominativo, un donatore che ha versato una cifra importante ma che ha voluto veramente restare anonimo. Abbiamo resistito ad inviti ad unirci ad altri gruppi di raccolta per inseguire il nostro sogno, abbiamo volato basso ma abbiamo raggiunto grandi vette».
GRAZIE A TUTTI GLI ISCRITTI AL GRUPPO “CI SIAMO ANCHE NOI…A DARE UNA MANO” (QUASI 600 AD OGGI), AI DONATORI, A CHI CI HA FORNITO SUPPORTO, A CHI CI HA FORNITO CONSIGLI E CONTATTI, A CHI CI HA SUPPORTATO ( E SOPPORTATO), A CHI CI HA DATO VISIBILITA’ SUI SOCIAL MEDIA,. SENZA DI VOI NULLA SAREBBE STATO POSSIBILE.