Luca Crosetto, delegato di Confartigianato all’Europa e presidente di Confartigianato Cuneo, è stato confermato dal “board” di SMEunited presidente della Commissione politiche d’impresa dell’Organizzazione europea dell’artigianato e delle Pmi di cui Confartigianato è membro fondatore. Crosetto, che è anche vicepresidente di SMEunited, ha sottolineato l’importanza di una stretta collaborazione tra le organizzazioni che compongono SMEunited.
Tra le priorità, ha indicato la necessità di concentrarsi sui dossier della Commissione europea, a cominciare dalla “strategia per le Pmi”. In particolare, Crosetto ha osservato che la “strategia” non tiene in considerazione le nuove esigenze legate alla diffusione del Covid-19 e neppure la crisi sociale ed economica che ne è scaturita.
Secondo Crosetto è quindi opportuno aggiornarla. La “strategia Pmi” rappresenta un dossier molto importante per SMEUnited, poiché il suo obiettivo principale consiste nell’aumentare il potenziale produttivo delle Pmi europee, dando loro la possibilità di essere pienamente integrate nella transizione che l’Europa dovrà affrontare, rendendo l’Europa stessa una società più imprenditoriale, sostenendo attività di formazione e aumento del personale qualificato, accompagnando le Pmi nelle tutela dei propri prodotti attraverso un vero supporto all’internazionalizzazione e dando vita a un reale mercato unico europeo. Tra le altre priorità Crosetto ha indicato la direttiva sulla rendicontazione non finanziaria, sottolineando la necessità che tale informativa rimanga volontaria.
Obbligare le Pmi a rendicontare nel campo della sostenibilità ambientale e sociale aumenterebbe i loro oneri amministrativi. «Lo stesso era accaduto con il dossier “Finanza sostenibile e tassonomia, sul quale», ha ricordato Crosetto, «siamo riusciti a ottenere un ottimo risultato grazie alla collaborazione di tutti a beneficio delle imprese. SMEunited dovrà sostenere con forza questa posizione e impegnarsi a mantenere il carattere volontario di questa direttiva di fronte alle istituzioni europee». Indispensabile anche puntare sul Piano d’azione per l’applicazione del mercato unico. A questo proposito, una nuova “task force” è stata istituita ad aprile, con il compito di affrontare questioni come le restrizioni alle esportazioni all’interno dell’Ue di forniture di prodotti protettivi, medici e medicinali, i controlli alle frontiere e la necessità di aumentare la produzione di attrezzature essenziali. Il presidente di Confartigianato Cuneo ha sottolineato come le Pmi debbano avere piena libertà nella prospettiva della libera circolazione delle merci. L’imprenditore cuneese ha poi evidenziato la necessità di attuare strategie di aiuto senza precedenti, come l’ampliamento del fondo di recupero.
Nei giorni scorsi, il “board” di SMEunited ha approvato il testo di una dichiarazione sulla “recovery strategy” che mette in evidenza le aspettative delle Pmi europee per una strategia di ripresa con un forte accento sull’artigianato e sulle Pmi. Ecco alcuni dei princìpi indicati dal “board” di SMEunited. Sia l’attuazione del “green deal” che la digitalizzazione dovrebbero rispettare la capacità dell’artigianato e delle Pmi di adattarsi. La ripresa e la doppia transizione richiedono investimenti massicci e dovrebbero essere sostenuti da un fondo europeo di ripresa, con un quadro finanziario pluriennale rinnovato. Ciò vale in particolare per “l’ondata di ristrutturazione” e per l’economia circolare, creando catene di valore più brevi e sfruttando le opportunità locali, incentivando i servizi di manutenzione e riparazione e le simbiosi industriali. Investire nella digitalizzazione rafforzerà la crescita.
La ripresa trarrà vantaggio da un pieno funzionamento del mercato unico, che richiede condizioni di parità per tutte le imprese ed eviterà distorsioni. Per garantire la liquidità dell’artigianato e delle Pmi, le autorità pubbliche devono pagare le proprie fatture in tempo utile e le imprese devono dimostrare solidarietà. Le istituzioni europee sono chiamate a garantire un contesto normativo flessibile affinché l’artigianato e le Pmi possano prosperare. L’applicazione dei princìpi “Legiferare meglio”, evitando il “goldplating”, è più importante che mai.