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Ripartire in sicurezza con Master Security

Sistemi e dispositivi per le aziende e le attività pubbliche

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In questo periodo di pandemia in cui il coronavirus ha imposto pesanti restrizioni e chiusure, per poter riprendere le attività è necessario riorganizzare le procedure di accesso agli stabilimenti e agli edifici. A tal proposito con Master Security, specialisti nella progettazione e realizzazione di sistemi integrati per la sicurezza delle aziende con sede a Beinette (via Giovanni Agnelli 77; tel. 0171-385039; info@mastersecurityantifurti.it), approfondiamo le tecnologie di ultima generazione.

«In questo momento», sottolinea Mau­ro Bruno, titolare e fondatore, al cui fianco ci sono sempre E­ma­nuela Bodino e Luca Bruno, fratello del si­gnor Mauro, «è infatti necessario perfezionare, con strumenti adeguati, il controllo delle persone che accedono al sito di qualsiasi azienda, ma ancora di più occorrerà preventivamente bloccare all’e­sterno le persone che potenzialmente possono risultare positive al virus o presentino solamente dei dati anomali rispetto alla temperatura corporea. Uno degli strumenti più sicuri per effettuare questo controllo è la verifica della temperatura corporea attraverso l’utilizzo di telecamere termografiche».

E quindi qual è la soluzione che propone la vostra azienda?
«Abbiamo considerato di progettare uno strumento che interagisca con i sistemi esistenti di controllo accessi e di videosorveglianza. Nelle aziende in cui sono presenti tali sistemi sarà necessario installare la telecamera termografica, collegandola alla rete “ethernet” aziendale, corredata di opportuni segnalatori ottici e luminosi che restituiscano l’indicazione di semaforo rosso (“non posso accedere”) o semaforo verde (“posso accedere”). Suggerimenti utili al rilevamento di una eventuale temperatura anomala verranno trasmessi al controllore d’accesso che im­me­dia­tamente bloccherà l’apertura di tornelli o porte. Al contempo, di questa anomalia viene inviata una segna­lazione al personale di “reception” che può prendere provvedimenti, come ad esempio chiedere al soggetto interessato di allontanarsi, mettendo così in sicurezza le persone che devono accedere alla sede».

Un controllo capillare a completa tutela dei lavoratori, vero?
«Esatto. Il sistema, infatti, prevede di effettuare la misura delle temperatura su tutte le persone in ingresso nelle sedi, canalizzandole verso un solo tornello o verso un corridoio “virtuale” di accesso. Questi sistemi garantiscono la fluidità di accesso al sito senza dover destinare una risorsa umana a effettuare le misure manualmente e, a differenza dell’utilizzo dei sistemi manuali (come i termometri a infrarossi) che generano un notevole impatto, evitano il dispendio di energie e di dotazioni di protezione di sicurezza individuale necessari per la risorsa che effettua le misurazioni».

Quali interventi sono necessari per poter integrare il sistema di controllo accessi con quello di telecamere termografiche?
«Dov’è installato un sistema di controllo accessi e di videosorveglianza sarà semplicemente necessario installare la telecamera, collegarla alla rete, installare opportuni segnalatori ottici luminosi usati come semaforo e programmare i sistemi. Nelle sedi dove non è ancora presente un sistema di controllo accessi, la telecamera può lavorare in modalità locale segnalando visivamente e acusticamente l’anomalia di temperatura».

Quali accorgimenti bisogna adot­tare per eseguire i controlli?
«Semplicemente è necessario predisporre delle corsie di canalizzazione che definiscano una zona di lettura: il sistema può rilevare 10 temperature contemporaneamente e, in caso di una rilevazione di temperatura anomala, il sistema disabilita il “badge” di quella persona».

Quali segnalazioni può generare il sistema?
«Oltre a bloccare immediatamente il “badge” il sistema evidenzia la temperatura anomala sul monitor della “reception” ed eventualmente invierà delle segnalazioni alla “control room”».

Quale sistema viene utilizzato per l’archiviazione del dato?
«Il dato può essere conservato temporaneamente per 24 o 48 ore nell’archivio video delle temperature regolari e, quando si verifica un’anomalia, il dato deve essere conservato per le necessarie analisi e poi eliminato. Il controllore di accesso archivia solo “temperatura ok o anomala”: non vengono archiviati altri dati sensibili e non vengono eseguiti incroci con altri sistemi “software”, questo per garantire la privacy dell’utente».