“Caucino riesce sempre a mettere d’accordo tutti: tutti allibiti di come si possa avanzare una proposta senza aver ascoltato nessuno, dalle famiglie alle scuole, dalle opposizioni alla sua collega in Giunta (l’Assessora all’Istruzione Chiorino). Abbiamo insistito molto sul sostegno ai genitori in questi mesi e sulla graduale apertura di spazi per i bambini, nel rispetto delle norme di sicurezza e prevenzione, ma la Giunta si sta muovendo in maniera avventata e senza alcuna discussione. Presidente e Assessora incontrano gli oratori, ma nessuno in Regione si preoccupa di coinvolgere i Comuni per la redazione delle linee guida, fondamentali a garanzia della sicurezza dei lavoratori e degli utenti” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, commentando il proposito di Cirio e Caucino di anticipare al 3 giugno l’apertura dei centri estivi in Piemonte, rispetto all’annuncio di Conte che indicava come data il 15 di giugno.
Si parla di un’offerta para-didattica da 15 milioni per convertire i nidi in centri estivi per i prossimi mesi e di 2 milioni per far partire Estate Ragazzi da subito. Ma al momento mancano le linee guida, la Giunta non ha coinvolto né il Consiglio né i Comuni e non c’è nemmeno un elenco delle strutture che garantirebbero il servizio.
“Garantire una pluralità di offerta e una vera inclusione per tutti, come indicato dal DPCM del 17 maggio, significa disporre di personale e affrontare spese materiali, che questi stanziamenti non garantirebbero nemmeno lontanamente” – prosegue Grimaldi. – “Inoltre, le scuole sono ancora formalmente aperte e la fascia 0-3 ancora non sa se potrà tornare all’asilo a settembre: tutto ciò va chiarito per poter organizzare l’attività dei centri estivi”.
“Si continua a non affrontare il tema della scuola” – conclude Grimaldi – “come si nota dal fatto che l’iniziativa sia completamente in capo all’Assessora per le Politiche Sociali e non coinvolga l’Assessora all’Istruzione: significa affrontare il discorso sui centri estivi solo da un punto di vista sanitario e non didattico ed educativo”.
c.s.