Dopo alcuni mesi di cure è tornata in libertà oggi giovedì 28 maggio, nei pressi del santuario di Castelmagno, un’aquila reale (Aquila chrysaetos) guarita da un probabile avvelenamento. L’animale era stato ritrovato da un cittadino ad Aisone il 21 dicembre scorso e poi recuperato dal personale del Centro Recupero Animali Selvatici (Cras) di Bernezzo e dell’Asl Cn1.
In passato, altri due esemplari di aquile reali erano state avvelenate ed erano purtroppo decedute dopo il ritrovamento ed il tentativo di cura da parte del personale del Cras. Il personale del Centro di Bernezzo, dopo averla reidratata, l’ha ospitata in un ambiente a temperatura controllata e curata con specifici medicinali per i casi di avvelenamento. Dopo alcuni giorni, l’animale ha iniziato ad alimentarsi da solo, prima prendendo il cibo dalle mani, poi direttamente dal ceppo.
L’aquila reale, che è una specie particolarmente protetta della normativa europea e nazionale, è stata inanellata a maggio da un inanellatore abilitato dall’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra) e marcata con un decolorante su un’ala. Il lieto epilogo oggi, con la liberazione dell’esemplare nelle Alpi Cozie.
Alla liberazione hanno assistito, oltre al personale del Cras di Bernezzo, anche il presidente della Provincia Federico Borgna, il sindaco di Castelmagno Alberto Bianco, il dirigente del settore Presidio del territorio Alessandro Risso e il personale della Polizia locale Faunistico Ambientale della Provincia di Cuneo. L’ente è il soggetto preposto alla tutela della fauna selvatica ed è convenzionato con il Cras di Bernezzo con cui vi è una positiva e pluriennale collaborazione.
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c.s.