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«CHI REGALA EMOZIONI, RICEVE EMOZIONI»

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L’associazione “Le nuvole” della presidente Isabella Berardo a fianco dei “ragazzi speciali”

Per poter ammirare le nuvole è necessario volgere lo sguardo verso l’alto. È necessario prestare attenzione a un punto che, agli occhi, appare relativamente più vicino rispetto al cielo senza fine. Occorre prestare la medesima attenzione per poter scorgere le richieste silenziose dei ragazzi “più speciali”, tra cui quelli che fanno parte dell’associazione “Le nu­vole”. La Rivista IDEA ha cercato di conoscere meglio questa realtà attraverso le parole della sua fondatrice, Isabella Berardo.

Presidente, il sodalizio che lei guida si ritrova a Savigliano, ma ormai opera in tutta la Granda e anche oltre, raggiungendo l’intero territorio regionale, con progetti a favore di persone con disabilità dai 18 anni in su. Qual è il vostro obiettivo?
«Desideriamo sgombrare la men­­te dei ragazzi con disabilità da ogni cosa che li intrappola nella vita di tutti i giorni, cercando di farli evadere, anche se solo per qualche ora».


In che modo cercate di regalare questi attimi di evasione?
«In condizioni normali, ovvero senza le restrizioni legate alla pandemia di coronavirus, proponiamo uscite al bar collettive per poter chiacchierare in compagnia e, in generale, iniziative che possano rendere questi ragazzi felici e consentire loro di esprimersi al meglio, ricorrendo anche all’arte e alla musica. È però durante le gite di un giorno e, soprattutto, durante le vacanze più lunghe che i loro animi splendono di felicità».

Da chi è composto il nucleo dell’associazione?
«Il progetto è portato avanti grazie alla presenza di cinque educatori e altrettanti volontari, quattro dei quali sono a loro vol­ta giovani con lievi disabilità».

I servizi sono a pagamento?
«La nostra realtà non prevede costi per gli utenti, se non quelli legati alle attività svolte durante le escursioni o alle escursioni stesse. Nessun componente del sodalizio, educatori compresi, viene retribuito. Tutto ciò che organizziamo lo facciamo esclusivamente per passione, con il desiderio di far vivere momenti di felicità a questi splendidi ragazzi. Non potendo contare su entrate economiche, non possiamo purtroppo permetterci una sede. Generalmente, per comodità nei confronti dei nostri ragazzi che arrivano da tutta la Granda, ci ritroviamo alla bocciofila oppure al bar “Centro” di Savigliano, che ringraziamo per la gentilezza nell’ospitarci».

Quali emozioni si provano aiutando questi ragazzi speciali?
«È davvero emozionante vedere i ragazzi felici e sorridenti. Resto sempre colpita, in positivo, quando qualcuno di loro chiede ai propri genitori di poter stare ancora un po’ con noi o di sapere quando potrà di nuovo rivederci. Lo scorso agosto un ragazzo ci ha addirittura chiesto che cosa avremmo organizzato per fe­steggiare capodanno».

In che modo la vostra attività incide sui ragazzi?
«Chi ha partecipato alle nostre attività è sicuramente migliorato, sia dal punto di vista della comunicazione verbale, sia in termini di socializzazione. Lo stare in compagnia con amici vecchi e nuovi è fondamentale. Puntiamo molto su questo aspetto: ciascuno di loro prende parte alle nostre attività per ricevere aiuto ma anche per poter aiutare gli altri».

Quali sono i principali progetti che avete avviato? Quali, invece, quelli che intendete intraprendere?
«Da un anno stiamo collaborando con “I colori della gioia”, associazione di Sanremo che si occupa di arte e, in sinergia con loro, abbiamo incontrato la pittura, la poesia, lo yoga e la musica.

La fondatrice del sodalizio ligure, Gioia Lolli, ha disegnato etichette per bottiglie di vino: una volta vendute, donerà il ri­ca­vato a favore dei nostri progetti. Abbiamo anche ideato la canzone “Nuvole”, scritta e cantata dalla cantautrice Carola Lorenzo insieme ai ragazzi.

Il brano è stato presentato nella settimana del Festival della canzone italiana, a Casa Sanremo. Abbiamo poi provato ad avvicinare i nostri ragazzi alla danza acrobatica e, con Igor Ma­tyushenko, abbiamo deciso di partecipare al “Fuoriclasse talent”, classificandoci primi nella categoria senior e tra i primi 12 a livello generale.

Quest’anno abbiamo intrapreso uno sport particolare, il “cheerleading”: avremmo dovuto gareggiare ad aprile, nelle gare nazionali, con una squadra mista, composta da ragazzi “speciali” e normodotati. Siamo peraltro l’unica società con ragazzi “speciali” a praticare questo sport in Italia.

Ci tengo poi a sottolineare il fatto che Simone Migliaccio, produttore e regista del “comedy ring”, abbia scelto la nostra realtà per aprire i suoi spettacoli in cui si esibiscono comici di “Colorado”, “Zelig” ed “Eccezionale veramente”».

In che modo avete affrontato l’emergenza coronavirus?
«Ogni mattina, su WhatsApp, assegniamo un compito che i ragazzi svolgono e poi ci mostrano: è un modo per continuare a rimanere in contatto. Ringrazio in particolar modo Gabriele Kipewa che ha proposto loro un corso di yoga a distanza.

Il coronavirus Covid-19 ci ha purtroppo impedito di partire per una crociera nel Mediterraneo, nell’ambito della quale avremmo proposto il nostro spettacolo “Bandiere, nastri e acrobazie unite per la solidarietà”».

Come vi si può aiutare?
«Cliccando “mi piace” sulla pagina Facebook “Gruppo le nuvole Savigliano”, che riporta anche le indicazioni per poter donare il 5×1000 alla nostra associazione: sarebbe un grosso aiuto».