Gentile direttore,
il Csi di Cuneo ha sperato fino all’ultimo di poter riprendere i propri campionati, ma questo non è stato possibile. È arrivato il tempo di dare l’ufficialità ai nostri atleti e alle nostre società che la stagione sportiva 2019/2020 è ufficialmente conclusa. A fatica accetto questa situazione, ma mi rendo conto che il bene comune è senza ombra di dubbio un valore che non può essere contrattabile rispetto agli egoismi personali.
Ho vissuto questo tempo in simbiosi con la pubblicazione dei vari Decreti della Presidenza del Consiglio: un primo periodo dettato dalla grande “paura” di ammalarsi, con quella sensazione che ti paralizza e ti fa sentire impotente; un secondo periodo dettato da un mix di emozioni: speranza, fretta di riprendere, ma con ancora ben presente la paura di ammalarsi e di far ammalare le persone che ci circondano. Oggi sto vivendo un periodo di preparazione, attesa, di attenzione agli sviluppi in continuo cambiamento della ripartenza della nostra “nuova” vita. Mi sono state di grande aiuto le parole di Papa Francesco, con le quali ha indicato la via da percorrere: coraggio e pazienza.
Ma questa pandemia ha stravolto anche il modo di vedere lo sport moderno: quando nella seconda fase si è aperta la possibilità di praticare nuovamente attività sportiva, quasi tutto è diventato sport, anche la più piccola passeggiata. Attraverso questo esempio di visione dello sport, mi sono reso conto di quanto il CSI avesse già ben presente prima del lockdown la giusta ricetta e con quanto “coraggio” sostenesse che lo sport poteva essere contemporaneamente gioco, divertimento, esperienza educativa, amicizia, svago, valvola di sfogo (a volte un po’ esagerata) e soprattutto attività per tutti e di tutti.
Abbiamo avuto “pazienza”, ma doveva arrivare un minuscolo virus per farci capire questo e per fare finalmente tornare lo sport come era stato pensato alle sue origini, dove gioco e divertimento erano le anime principali del movimento, supportate da una grande passione.
Credo che in continuità con questo nostro pensiero, questa partita della “ripartenza” della prossima stagione 2020/2021 la potremo vincere, ma per far questo sarà necessario il contributo di tutti. Potrà sembrare che questo virus ci abbia battuto, ma io penso che il vero vincitore non sia quello che vince sempre, ma quello che cade, si ferma e ha la forza di rialzarsi per tornare a vincere.
A tutti i nostri atleti chiedo di preparare le borse, lavare e ordinare le divise, gonfiare i palloni e di essere preparati e non scoraggiati. Appena sarà possibile, naturalmente con le necessarie autorizzazioni e la massima sicurezza, saremo pronti a ripartire con il solito entusiasmo di chi vive lo sport con amore. Non sappiamo ancora con certezza quando, ma il Csi Cuneo ci sarà e siamo sicuri anche tutti i nostri appassionati sportivi.
Questo è lo spirito che ci anima e che ci ha sempre contraddistinto, che fa della nostra associazione non solo un organismo organizzativo, ma un luogo dove si coltivano relazioni importanti, dove nascono nuove amicizie e dove lo sport aiuta, ancora di più in questo periodo storico, a scoprire anche il senso della vita. Oggi più che mai, ne abbiamo tanto bisogno.
Grazie per l’attenzione, distinti saluti
Mauro Tomatis
presidente Csi Cuneo