Autorità, associazioni, complesso bandistico, ragazzi, un caro saluto.
Oggi 2 giugno celebriamo la nascita della nostra Repubblica. Quest’anno in un contesto compromesso dall’improvvisa tragedia che ci ha colpiti e la grande speranza di un nuovo inizio.
In questi mesi difficili abbiamo assistito a gesti ed azioni di una generosità straordinaria. Ora con entusiasmo e prudenza tutti dobbiamo collaborare alla ripartenza senza transigere verso chi specula sulle difficoltà per calcolo politico.
Senz’altro ci sono incertezze, probabilmente anche qualche errore, ma non dobbiamo concedere nulla a chi vuole trascinare il Paese nel caos. Dobbiamo semmai rinsaldare i legami che ci hanno reso quella comunità forte che ha saputo combattere il Coronavirus e le sue conseguenze.
70 anni fa in questa giornata la Repubblica nasceva superando divisioni ben più profonde, che avevano lacerato il Paese nel ventennio precedente.
Anche per voi si prospetta un nuovo inizio: la maggiore età vi introduce alla vita adulta, quella delle scelte che segneranno il vostro futuro, quella della maturità e della partecipazione alla vita della comunità.
L’attualità difficile della pandemia, la memoria storica della fase costituente ed il futuro della comunità saluzzese che voi qui oggi rappresentate: tre esempi positivi di ripartenza, rappresentati simbolicamente in questo cortile per riflettere che Paese siamo e quale vorremmo essere in futuro.
Il Paese del rispetto reciproco o delle prevaricazioni, dei diritti o dei privilegi, della leale collaborazione europea o di un posticcio sovranismo, della generosità dei tanti che hanno lottato in prima fila contro il virus o dell’egoismo di chi pensa solo a sè?
Come ha detto ieri il Presidente Mattarella “Adesso dipende anche da noi: dalla nostra intelligenza, dalla nostra coesione, dalla capacità che avremo di decisioni efficaci.
Sono convinto che insieme ce la faremo. Che il legame che ci tiene uniti sarà più forte delle tensioni e delle difficoltà.
Ma so anche che la condizione perché questo avvenga sarà legata al fatto che ciascuno, partecipando alla ricostruzione che ci attende, ricerchi, come unico scopo, il perseguimento del bene della Repubblica come bene di tutti.
Oggi rendiamo omaggio a tutte le vittime e attestiamo il coraggio di tutte le italiane e tutti gli italiani, che hanno affrontato in prima linea, con coraggio e abnegazione, la lotta contro il coronavirus. L’Italia – in questa emergenza – ha mostrato il suo volto migliore”.
Siamo fieri del nostro Paese!
Mauro Calderoni – Sindaco di Saluzzo