Organizzato dal Museo della ceramica di Mondovì per il suo decennale, ha preso il via il concorso “L’altra mascherina”, omaggio all’impegno generoso del personale sanitario nella lotta al coronavirus e a tutti coloro i quali hanno accudito e assistito le persone che si sono ammalate. La mascherina è oggi un oggetto di uso quotidiano ed è il simbolo degli uomini e delle donne in prima linea contro la pandemia, ma è anche la definizione di una tecnica manuale e seriale utilizzata sin dal 1737 nella fiorentina manifattura Ginori di Doccia, poi adottata nell’Ottocento dall‘industria ceramica di Mondovì. Da carte oleata o stagnola e, in seguito, da sottili fogli di ottone o rame, venivano ricavate forme per decori da riportare su ceramica. La parte ritagliata e aperta della mascherina veniva appoggiata sull’oggetto in corrispondenza della porzione da decorare; era poi ripassata a pennello, tamponata a spugna o decorata, o decorata ad areografo. Quest’ultimo strumento consentiva di ottenere colorazioni delle superfici sia uniformi sia sfumate. Dopo essere stato sciolto nell’acqua, il colore veniva raccolto in un serbatoio dove era miscelato ad aria compressa e, grazie ad una pistola a spruzzo che attingeva dal serbatoio veniva vaporizzato sulla superficie del biscotto da decorare. Il concorso è aperto a tutti: i partecipanti dovranno immaginare un decoro a mascherina, disegnarlo e mandare una foto del disegno alla email museodellaceramicamondovi@gmail.com entro il 30 giugno. Il nome del vincitore sarà reso noto il 10 luglio. L’autore del disegno vincerà un corso ceramico di sei ore di pittura tradizionale su ceramica tenuto dalla manifattura monregalese Besio 1842. Durante il corso di ceramica, il disegno vincitore sarà trasferito su un piatto. Il piatto realizzato verrà prodotto in più esemplari, uno dei quali entrerà nella collezione permanente del Museo e un altro verrà omaggiato al vincitore.