Giugno si è aperto con un altro incidente, l’ennesimo, causato dalla fauna selvatica: il 1° giugno ad Alba un giovane agricoltore è stato caricato da un cinghiale nel suo noccioleto cavandosela con 5 giorni di prognosi.
“Ancora una dimostrazione – commenta il Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo Roberto Moncalvo – che evidentemente i piani di contenimento messi in atto non sono sufficienti”.
Dal 16 maggio si è riaperta la possibilità di praticare la caccia di selezione, assolutamente necessaria dopo che, con il lockdown, i territori sono stati meno presidiati e la fauna selvatica si è presa ulteriori spazi. “Sono, però, necessarie misure straordinarie e ribadiamo l’urgenza che tutti gli ATC e i CA della nostra Provincia provvedano rapidamente a redigere i Piani di controllo selettivo e a procedere poi responsabilmente all’effettiva realizzazione al fine di contenere i danni sul territorio” dichiara Moncalvo.
È urgente invertire il trend – rimarca Coldiretti Cuneo – che nella nostra Provincia vede superare quota 700.000 euro all’anno l’ammontare dei danni all’agricoltura provocati dalla fauna selvatica, il 63% dei quali imputabile a cinghiali, responsabili anche di 200 incidenti stradali dichiarati in media ogni anno dai cuneesi.
Oltre alla sicurezza dei cittadini, in gioco ci sono i raccolti delle nostre campagne che, ancor più in questa fase, rappresentano una fonte di approvvigionamento alimentare importante e sono il frutto di un lavoro che non si è mai fermato, nonostante le difficoltà del periodo. “Perdere tutto ciò adesso – conclude Moncalvo – sarebbe un doppio danno, in un momento in cui le imprese agricole necessitano ed auspicano un’effettiva ripresa dei mercati”.
c.s.