L’offerta pubblica di scambio di Intesa Sanpaolo su Ubi «è un’operazione con valenza strategica» e il Gruppo è intenzionato «a portarla a termine», ha fatto sapere il Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, che ha aggiunto «È quanto ci si aspetta da chi, a livello internazionale, è percepito come una bandiera, un punto di forza dell’Italia.
Nel caso specifico, siamo convinti di aver promosso un’operazione caratterizzata da una valenza strategica e di grande significato per il sistema bancario italiano ed europeo, tanto da essere intenzionati a portarla a termine anche con adesioni pari al 50% più un’azione». Sulla reazione degli azionisti storici di Ubi, che avrebbero potuto interpretare l’operazione sostenuta da Messina come “antagonista”, lo stesso Ceo chiarisce: «Non è così. Fin dal primo momento abbiamo risposto positivamente a ogni istanza sul fronte della presenza sui territori, della valorizzazione delle persone, del rafforzamento degli interventi per il sociale, della attenzione per il valore del marchio, dell’occupazione e dell’assunzione di giovani. Senza dimenticare che, in merito al credito a imprese e famiglie, non solo non ridurremo i fidi, ma metteremo in campo anche nuove risorse. Come nel caso di Pavia dove creeremo un polo per l’agroalimentare. La forza della nostra banca, un “unicum” a livello europeo, nasce dal radicamento all’interno dei vari territori e delle rispettive comunità. Dai forti legami con imprenditori che rappresentano eccellenze a livello mondiale. Dalla stabilità dell’azionariato, grazie al supporto fondamentale delle fondazioni.
Per questo abbiamo fatto nostra ogni istanza, ogni giusta osservazione. E ho intenzione di procedere con questo atteggiamento di dialogo e di apertura per raccogliere suggerimenti da imprenditori e fondazioni azioniste di Ubi, affinché insieme si dia vita a un gruppo ancora più forte». Il progetto di integrazione tra Intesa Sanpaolo e Ubi, come ha più volte sottolineato Messina, si basa su una serie di iniziative finalizzate a valorizzare ulteriormente il legame che la nuova banca avrà con i territori di appartenenza, con ricadute significative per le economie delle aree di presenza, per le comunità che ne fanno parte e per le persone appartenenti a questa realtà. Con il nuovo gruppo sono previste ulteriori erogazioni di credito per 10 miliardi di euro all’anno nel triennio 2021-2023: in totale, quindi, 30 miliardi.
È anche in programma, fanno sapere dal Gruppo torinese, l’istituzione dei Consigli del territorio, «cabine di regia» per il coordinamento degli interventi formati da esponenti della banca e personalità di spicco del tessuto locale, così come è prevista la valorizzazione del brand Ubi Banca nei territori di riferimento. Sul fronte del sociale e della sostenibilità si è pensato alla stipula di accordi a beneficio delle comunità locali, per quanto riguarda: patrimonio immobiliare e artistico, erogazioni al territorio, innovazione e ricerca scientifica, “welfare”, “social housing”, assistenza sanitaria. Verrà costituita una “impact bank leader”, con una nuova unità basata a Brescia, Bergamo e Cuneo.
Gli interventi, fa sapere Intesa Sanpaolo, nel campo della sostenibilità e del sostegno sociale al territorio previsti da Ubi Banca “standalone”, saranno raddoppiati. Per quanto riguarda l’occupazione è prevista l’assunzione di 2.500 giovani (uno ogni due uscite volontarie), oltre la metà dei quali nei territori di Bergamo, Brescia, Pavia, Cuneo e nel Sud Italia.
Nelle previsioni del nuovo Gruppo ci sarà la valorizzazione delle risorse umane di Ubi Banca attive nelle diverse divisioni e funzioni di governo, quali i responsabili delle nuove direzioni territoriali (Bergamo, Brescia, Cuneo e Bari), e del centro di eccellenza per l’agricoltura, i cui componenti saranno indicati da Ubi Banca; sono al contempo previsti il mantenimento del personale di Ubi Banca nei territori di appartenenza senza alcun impatto sociale e il programma per lo sviluppo dei talenti che coinvolgerà circa 300 persone provenienti da Ubi Banca (circa 100 in più rispetto a Ubi Banca “standalone”).