Fossano, bellezza che diventa piacevole sorpresa

Dal Monviso alla Via del Sale, strade bianche, sentieri e borgate alpine sono pronte per offrire una vacanza su misura

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Tesori e scorci inaspettati, che promettono esperienze di viaggio all’insegna di arte, tradizione e gusto. Da visitare assolutamente c’è il Castello Principi d’Acaja, simbolo della città, si erge alle spalle della centrale via Roma, ed è circondato da una vasta piazza.

Le sue quattro torri custodiscono sette secoli di storia e migliaia di libri. Edificato come struttura difensiva da Filippo I di Acaia tra il 1324 e il 1332, venne poi trasformato dai Savoia in residenza signorile. Nei loggiati cinquecenteschi oggi ha sede la biblioteca cittadina con oltre 150.000 volumi e un fondo storico di circa 15.000 testi. Il cortile interno e la sala al pianterreno ospitano attività culturali, convegni, mostre e concerti.

Impareggiabile la vista sul Monviso e l’intero arco alpino che si gode dalle torri panoramiche.

La Chiesa della Confraternita della Santissima Trinità è uno dei più suggestivi esempi di barocco piemontese del cuneese consacrata nel 1791. Fu realizzata su progetto dell’architetto Francesco Gallo, ed è uno dei più suggestivi esempi di Barocco piemontese del Cuneese.

Le decorazioni degli interni, un vero e proprio trionfo di colori, sono opera del figurista Michele Antonio Milocco e dei decoratori Pietro Antonio e Giovanni Pietro Pozzo.
L’edificio fu commissionato dalla Confraternita dei Battuti Rossi, laici dediti all’assistenza e alla beneficenza, ancora oggi attiva nel mantenimento e nella valorizzazione del bene.

La Cattedrale invece, dall’imponente facciata neoclassica, sorge sul sito della collegiata duecentesca di Santa Maria e San Giovenale, nel cuore di Fossano. La torre campanaria fu realizzata a fine Trecento, mentre la sovrastante cuspide ottagonale venne progettata nel XVII secolo. Particolarmente interessante è anche l’edificio superstite del complesso conventuale degli oratoriani di San Filippo Neri. Ricostruita tra il 1706 e il 1713 per il crescente numero di religiosi, sorge su una preesistenza realizzata solo cinquant’anni prima su progetto di Giovenale Boetto.

Il corpo slanciato dell’edificio in cotto segna il tessuto urbano del Borgo Vecchio, costituito da basse case medievali con un suggestivo sistema porticato. L’interno della chiesa è un trionfo del barocco: stucchi, sculture lignee policrome, intarsi dorati, decorazioni ad affresco dai tratti illusionistici dei fratelli Pozzo e del Milocco.

Per chi ama la natura con una breve passeggiata che parte dalla chiesetta di via San Michele si può raggiungere una delle Big Bench, le panchine giganti di Chris Bangle. Seguendo le insegne del “Sentiero dell’Anima” si raggiunge la destinazione in 5 minuti.