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I primi 10 anni del Museo della ceramica

A Mondovì avranno luogo iniziative per festeggiare il Momuc, nato dalla sinergia tra pubblico e privato

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Momuc, Museo del­la ceramica di Mondovì, com­pie 10 an­ni e celebra questo traguardo con una mostra, che dovrebbe esser inaugurata il 21 novembre, con una pubblicazione che ripercorre storie inedite della ce­ramica italiana del XX secolo, di cui una parte importante si è proprio svolta a Mon­dovì, e con un concorso, “L’al­tra ma­scherina” (di cui parliamo nel box a parte).

Nato dalla generosa volontà di un imprenditore illuminato, Marco Levi e di suo nipote Guido Neppi Modona, og­gi presidente onorario della Fon­dazione, il Museo è stato inaugurato a dicembre 2010 grazie alla collaborazione tra pubblico e privato. «Marco Le­vi, fondatore del Museo della ceramica di Mondovì è una figura simbolo della rinascita do­po la guerra», dice Andreina d’Agliano, presidente del Mu­seo, «La sua storia e il suo impegno sono oggi più che mai at­tuali, come esempio e ispirazione per la ripresa».
La collezione personale di Mar­co Levi, rappresentativa di quasi due secoli di produzione ceramica monregalese, arricchisce il Piemonte e l’Italia di un importante patrimonio ceramico.

A celebrare il decennale, la mostra che ha come titolo “Mirabile industria: la So­cie­tà ceramica Richard-Ginori dal 1896 al 1972”. Nata da un’idea di Christiana Fis­sore, direttrice del Museo della ceramica di Mondovì in collaborazione con Oliva Rucellai, già direttrice del Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, per la prima volta in modo originale e innovativo si propone di scoprire, documentare e mettere a confronto le relazioni tra i diversi stabilimenti italiani della Richard-Ginori durante quasi un secolo di storia. Le varie tipologie ceramiche (terraglia forte, terraglia dolce, maiolica, porcellana, porcellana elettrotecnica fino ai nuovi impasti brevettati Pirofila, Ariston e Vetrochina) verranno presentate unitamente al destino dei loro centri produttivi, per poi sviluppare un racconto cronologico circoscritto agli stabilimenti di maggiore interesse artistico, cioè Doccia (Sesto Fiorentino), San Cristo­foro e Mondovì, evidenziando an­che il contributo di “designer” di rilievo come Luigi Tazzini, Giuseppe Sciolli, Giovanni Ga­ri­boldi e naturalmente Gio Ponti.

L’importante anniversario, raggiunto e celebrato grazie al sostegno continuativo di sponsor e collaboratori, vedrà anche la pubblicazione di un volume sulla storia della ceramica italiana del XX secolo, che indagherà un caso significativo della storia industriale italiana, ben rappresentata nel Museo della Ceramica dalla produzione monregalese.