«L’emergenza ci ha cambiati, ma ci ha anche fatto crescere»

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In un momento di emergenza sanitaria globale come questo non poteva mancare un forte contributo alla causa della lotta contro il Covid e le sue conseguenze da parte del Lions club International, la più grande organizzazione internazionale di club di servizio, nata nel 1917 negli Stati Uniti, con oltre 1 milione 400 mila soci distribuiti in 46 mila club in tutto il mondo e presente in Italia con oltre 1.300 club e 40.000 soci.

Nell’ultima pubblicazione dei Lions italiani, il presidente internazionale MaJung-Yul Choi (foto sopra, a sinistra) ha affermato: «Quando mi guardo intorno e vedo come i Lions siano riusciti a cambiare il modo in cui agiscono, provo un senso di orgoglio. Hanno an­nullato incontri ed eventi. Sì, è successo, ma ne hanno anche creati di nuovi. Non sono stati in grado di organizzare le riunioni nei loro luoghi preferiti, ma, online, hanno condiviso idee, pianificato nuovi modi per operare in sicurezza per le loro comunità e hanno fatto sì che nessuno si sia sentito solo. Non sono colpito da come siamo cambiati, ma da come siamo cresciuti».

Luigi Tarricone (foto al centro), presidente del Consiglio dei governatori del multidistretto Italia ha sottolineato: «Noi Lions abbiamo fatto tanto in questo mese di aprile e ne siamo orgogliosi. In ogni parte d’Italia abbiamo fatto donazioni, raccolta di fondi, comprato mascherine e ventilatori, ma il primo “service”, ricordiamocelo sempre, è un sorriso e l’amore verso chi soffre. Perché, come ha detto papa Giovanni Paolo II: “L’amore non è una cosa che si può insegnare, ma è la cosa più importante da imparare”.

Pure da Erminio Ribet (foto sopra, a destra), governatore del distretto 108 Ia3 arriva un incoraggiamento: «Anche in questo frangente dobbiamo essere, nelle nostre comunità, un esempio di comportamento serio, responsabile ed equilibrato. Non riusciamo a fare le cose che facevamo ieri? Allora ingegniamoci per farle in modo diverso. Que­sto momento di grande difficoltà che af­frontano le nostre comunità fa emergere nuovi bisogni: perché non cercare di dare una soluzione ad alcuni di questi biso­gni?Facciamo emergere un po’ di ottimismo nel nostro agire; siamo Lions, donne e uomini at­tenti alle difficoltà di oggi ma, resi ancora più forti dalle vicende di questi mesi, saremo pronti ad affrontare con entusiasmo il “dopo coronavirus”.