Signorile style «Cuneo da sogno»

Il nuovo palleggio della Granda Volley fissa gli obiettivi: «Daremo fastidio alle grandi. E sarò giornalista»

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Dalla pallavolo ha ottenuto tutti gli obiettivi più im­portanti: promozioni, scudetti, vittorie, la maglia azzurra, le sfide vinte all’estero. Adesso, dopo la più anomala stagione di sempre per lo sport e non solo, gira pagina per tornare a stupire con La Granda Volley. Prende in pugno la tattica della squadra del coach Pistola con l’idea di far girare la palla più veloce e al tempo stesso aumentare la consistenza dei risultati. Le aspettative per l’ex Racing Cannes (e per il suo inseparabile cagnolino Macchia) sono tante, sta per cominciare il momento delle verifiche. Lei sorride, come sempre.

Noemi Signorile, nuovo palleggio della Bosca San Bernardo Cuneo: è vero che vestire la ma­glia biancorossa le permetterà di realizzare un sogno?
«Dopo tre anni trascorsi al­l’e­stero avevo voglia di tornare in Italia. Il fatto poi di poter giocare in Piemonte è un aspetto po­sitivo in più. Era un obiettivo, sono felice di averlo centrato».

Lei è torinese ma ha scelto di abitare a Novara.
«Perché quando ho giocato a Novara ho anche conosciuto il mio attuale marito. I miei genitori invece abitano a Torino».

Primi passi nella pallavolo a Chieri?
«Nella scuola dell’In Volley fino all’“under 16” dove ho avuto maestri importanti tanto che abbiamo anche vinto uno scudetto di categoria. E poi a Chieri ho anche debuttato in serie A1».

La pallavolo femminile in Piemonte ha raggiunto un alto livello qualitativo: è d’accordo?
«Tutto vero, ci so­no tante atlete di qualità, molte società che puntano decise sui giovani e diverse squadre di altissimo livello anche in serie A2. In questo ottimo contesto spicca il lavoro degli allenatori piemontesi».

Pensa già a un futuro magari da coach?
«Vorrei restare nella pallavolo, ma ora l’obiettivo è finire il percorso universitario in Scienze della comunicazione per poi provare a ritagliarmi uno spazio nel giornalismo. Gli studi li porto avanti grazie all’U­ni­versità telematica eCampus e gli esami li vado a dare a Torino».

Che cosa si aspetta dalla nuova avventura sportiva con Cuneo?
«Mi aspetto molto. Di Cuneo ho sempre sentito parlare bene. La società è ambiziosa, la tradizione è solida grazie anche al maschile. Il presidente, Diego Borgna, è stato un giocatore di serie A quindi ha anche grande competenza tecnica. La squadra? Saremo un gruppo equilibrato, un mix di forze giovani e di esperienza».

Quali differenze si aspetta di trovare in quello che tutti definiscono “il campionato più bello del mon­do” rispetto alla Fran­cia?
«È vero che la nostra A1 è la più bella del mondo, ma non troverò molte differenze perché già a Cannes, oltre ad essere vicina all’Italia, avevo uno staff tecnico tutto italiano… ».

In Romania invece che cosa ha imparato?
«Tanto, quell’esperienza in una cultura molto diversa dalla nostra mi ha fatto crescere».

Dopo l’emergenza Covid come sarà la prossima serie A1?
«Credo che non sarà esattamente uguale alle stagioni passate, perché il coronavirus ha portato conseguenze molto negative sul piano economico per tante aziende che sono coinvolte nel volley con le sponsorizzazioni. Temo che in molti casi potrebbero ridurre il loro apporto e molte squadre potrebbero trovarsi in difficoltà. Vedremo. È vero però che le giocatrici di qualità ci sono sempre».

Lei è molto presente sui social: è una scelta che ha a che fare con la sua passione per il mondo della comunicazione?
«Diciamo che nel periodo della quarantena mi sono divertita molto a creare video su TikTok, è stata un’arma efficace contro la noia dei giorni passati in casa. La gente interagiva, ho visto un bel riscontro».

Potrebbe essere in questo ambito la sua futura attività dopo il vol­ley?
«Chissà, l’importante è che sia qualcosa che mi possa tenere vicina alla pallavolo!».

Dove può arrivare la Bosca San Bernardo con Signorile in regia?
«Possiamo diventare una squadra forte, capace di dare fastidio alle grandi».

Al vertice sarà una sfida tra le solite big?
«Sarà ancora Novara contro Co­negliano, ma con altre realtà ti­po Monza o Scandicci che han­no fatto molti passi avanti e so­no più vicine al livello più alto».