Sabato 30 maggio scorso, attraverso una comunicazione ufficiale del club, si è conclusa l’avventura di Daniele Brancato al Bra calcio. Un’avventura sportiva che era iniziata il 20 giugno 2017, tre stagioni consecutive con i colori giallorossi e nella Quarta Serie per centrocampista/terzino torinese classe 1994. Tre stagioni dove, in alcune partite, ha anche indossato la fascia di capitano. Ragazzo serio, umile, un grande lavoratore e grande impegno sul rettangolo verde, sempre. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente.
Bilancio della tua esperienza al Bra?
“Un periodo fondamentale per me! Tre anni in cui sento di essere cresciuto, come giocatore e soprattutto come persona. Tre anni con tanti giocatori diversi dove ognuno, nessuno escluso, mi ha lasciato qualcosa e spero di aver lasciato, anch’io, qualcosa a loro! Raccontare tre anni in poche parole, è molto difficile!“.
Sei stato, anche, capitano per i giallorossi.
“Indossare la fascia di capitano del Bra, è stato un motivo di grande orgoglio per me e un senso di responsabilità immenso. Quando ero un fuori quota, ho sempre visto sempre tutti i capitani e i cosiddetti vecchi, come un esempio da seguire. Non solo in campo ma, soprattutto, fuori. Mi ispiro a quelle figure e vorrei poter essere lo stesso esempio per i più giovani! Per me, quello è il significato della fascia“.
Futuro?
“Al momento non lo so. Sto valutando diversi aspetti e diverse soluzioni, anche personali. Ti farò sapere!“.
Con questo post pubblicato sui suoi profili Facebook e Instagram, Daniele ha ringraziato personalmente l’A.C. Bra: “Ci tenevo particolarmente a rendere omaggio al Bra che per questi tre anni mi ha dato la possibilità di indossare questa maglia. Ero alla ricerca di un posto in cui trovare una certa continuità, un posto in cui poter diventare un punto di riferimento per la società, per i propri compagni e soprattutto per i più giovani. Mi auguro fortemente di esserci riuscito. Mi è stata data la possibilità, anche se per poche partite, di indossare la fascia di capitano e posso assicurare che quel senso di responsabilità pesa, ed è giusto così perché forse, finalmente, sei diventato grande. Dopo tre stagioni sentivo che era arrivato il momento e non posso fare altro che ringraziare tutti di vero cuore. Faccio un grosso in bocca al lupo a tutti gli addetti ai lavori e in particolare ai miei compagni con cui ho condiviso lo spogliatoio sperando che riescano a trovare la soluzione migliore possibile nell’anno che verrà! Il vostro Brenki“.