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A San Giacomo di Boves una giovane coppia coltiva e produce i “mirtilli siberiani”

Tamara Bertaina e Luca Magnoni ci aprono le porte della loro azienda agricola

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Tamara Bertaina e Luca Magnoni

In questo periodo di «ripartenza», in cui ci si cerca di lasciare, lentamente, alle spalle l’emergenza sanitaria da «Coronavirus», una notizia positiva si arriva dalle pendici della Bisalta: una giovane coppia, serena e sorridente, che ha deciso di sfruttare alcuni suoi terreni per cominciare una attività agricola, e di «elaborazione» dei prodotti coltivati, alcuni dei quali particolari, che hanno attirato l’attenzione nostra e di lettori della Valle Colla, di San Giacomo di Boves.

Li andiamo a trovare nella loro casa di Spinetta, lungo la vecchia strada tra Cuneo e Boves, vicino Tetto Nerone. Sono i non ancora quarantenni Tamara Bertaina e Luca Magnoni, con le tre vivaci e giovani figlie, a giocare tra tanti balocchi di sapore antico, che richiamano alla memoria altre infanzie remote. Ci spiega Magnoni, di professione imbianchino:
«I terreni sono miei, ed abbiamo deciso di sfruttarli, senza trascurare la vocazione di mia moglie alla cucina, al fare conserve e marmellate, passate e confetture… In effetti sto curando anche l’allestimento di un vero, piccolo, “laboratorio”, a San Giacomo…».

Parlate di conserve, quindi coltivate pomodori, ma le piante che ci hanno segnalato sono ben più particolari, abbastanza «inedite» in zona. Degli strani mirtilli: «Sono i “mirtilli siberiani”. Li abbiamo piantati da quattro anni e stanno andando in piena produzione… Me li hanno suggeriti lo scomparso ex assessore bovesano, di Sant’Anna, Beppe Peano e la sorella, tecnico agrario, Marisa… Me li hanno indicati come prodotto dal grande futuro… In effetti sono piante fantastiche, robustissime, capaci di fiorire con temperature sotto lo zero, sino a quindici gradi… Richiedono pochissime cure… Li si chiama “mirtilli”, per una somiglianza (hanno frutti dello stesso colore, più allungati, raccolti in piccoli “grappolini”, ndr)».

Ci spiega Tamara: «Sono precoci, fiorendo molto presto. Son meno dolci dei mirtilli… Hanno acidi antiossidanti e vitamine, aiutano la circolazione».

Quindi li vendete bene?
Risponde Luca: «Abbiamo creato un marchio, “Spicanto”, il cui nome ci è venuto una sera, parlando a tavola… Il logo è una mia creazione. Con origini calabresi, una delle specialità di Tamara è sempre stata una salsa di peperoncino abbastanza “piccante”… Sfruttando tutto quanto producono i nostri terreni, e con un po’ di fantasia, di sua creatività, abbiano, ora, una vasta, chiamata “Sapori da palato”. Andiamo dalla marmellata di cachi, a quella dei mirtilli siberiani, ideale anche per accompagnare formaggi (chi scrive lo può confermare, ndr), a quella di albicocche con peperoncino, di ribes rosso e melissa, di ciliegie e zenzero, pesca e lavanda, la deliziosa darmassin (sorta di prugne selvatiche, ndr) e cannella… La nostra conserva si chiama “tumatica”, come si indica il pomodoro in piemontese… Il nostro “Bagnèt di San Giacomo”, anche in versione “vegana” è fatto con ortiche, non con prezzemolo».

Non avete un «punto vendita», dove si trovano i vostri prodotti?
«La azienda agricola ha sede qui, in Via Bisalta 105. La mia mail è lucamagnoni82@gmail.com. Tamara risponde al 348.5569957».

Una ultima domanda a Luca: come avete vissuto questo periodo di «state a casa» per l’epidemia? «Bene. Tutti insieme. Qui a casa. Tranquillamente. Personalmente ho capito come la vita va assaporata di più, sia importante anche per le piccole cose… Non bisogna correre troppo, magari trascurare la famiglia per lavorare un po’ di più. Che, magari, di questi tempi, poi, neppure ti pagano».

AT