Confartigianato: a confronto con il vicepresidente Commissione Ue Dombrovskis, per discutere sulle riforme per uscire dalla crisi

All'incontro ha partecipato Luca Crosetto, vicepresidente europeo di SMEunited

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Luca Crosetto

«Le risorse europee per il rilancio delle economie nazionali saranno distribuite in tranche e versate solo quando saranno raggiunti obiettivi di riforma e di investimento. La rapidità di erogazione e l’assenza di oneri burocratici inutili sono fondamentali e restano una priorità per l’UE». Lo ha detto il Vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea Valdis Dombrovskis, rispondendo oggi alle sollecitazioni di Confartigianato, nel corso dell’Assemblea Generale di SMEunited, l’Organizzazione europea di rappresentanza dell’Artigianato e delle MPMI di cui Confartigianato Imprese è membro fondatore.

Durante l’Assemblea, cui è intervenuto Luca Crosetto, Delegato per l’Europa di Confartigianato Imprese e Vicepresidente per le Politiche d’Impresa di SMEUnited, Dombrovkis ha illustrato le azioni messe in campo dalla Commissione Europea per rispondere alla crisi scaturita dalla pandemia da Covid 19 e ha sottolineato come i Governi nazionali giochino un ruolo primario per la realizzazione dei piani le cui risorse saranno messe a disposizione man mano che i progetti di riforma saranno implementati.

«Le risorse europee vanno prese in considerazione nella loro totalità, senza preconcetti, e vanno finalizzate a realizzare quelle riforme che consentano all’economia e al sistema imprenditoriale di dispiegare le proprie potenzialità, di ricominciare a correre, trasformandosi da crisalide in farfalla. – dichiara Luca Crosetto, commentando le dichiarazioni di Dombrovskis – Mai come oggi l’Unione europea è fondamentale per dare risposte efficaci alle aspettative delle imprese. Ma tutti dobbiamo fare la nostra parte e Confartigianato è impegnata proprio ad accompagnare le micro e piccole imprese fuori dalla crisi».

Tra le priorità per restituire slancio all’economia, Confartigianato indica la necessità di ridurre le diseconomie esterne alle imprese, a cominciare dalle infrastrutture fisiche e immateriali che consentono il collegamento e lo scambio tra persone, merci, dati. Nella competizione globale, disporre di un ambiente competitivo fa la differenza. Su questo fronte abbiamo molto da recuperare per raggiungere gli standard di infrastrutture dell’Unione europea. Altri obiettivi indicati dall’Associazione, la valorizzazione della piccola impresa diffusa di territorio, punto di forza del nostro sistema produttivo, modello capace di coniugare la sostenibilità ambientale, economica e sociale e che ci ha consentito di rimanere il secondo maggior Paese manifatturiero in Europa e leader globale nei settori di punta del made in Italy, dall’agroalimentare alla moda, dal legno-arredo alla meccanica.

c.s.