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“La scuola è l’aula e dev’essere il trampolino di lancio per il sistema Paese”

Le riflessioni di Alberto Ribezzo, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Cuneo, sull'inizio del prossimo anno scolastico

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Alberto Ribezzo

La scuola, una priorità assoluta. Lo è sempre stata, sebbene non sempre nel nostro Paese alla teoria abbiano fatto seguito gli atti concreti, ma l’emergenza sanitaria ha reso ancora più evidente la centralità del mondo dell’istruzione, se si vogliono porre le basi di un futuro positivo per i nostri figli.

Sulla base di queste riflessioni Alberto Ribezzo, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Cuneo, si è rivolto ai parlamentari eletti nella Granda una forte presa di posizione in merito all’esigenza di impiegare al meglio le settimane che ci separano dall’inizio dell’anno scolastico 2020-2021, perché il ritorno in aula coincida con una svolta epocale.

«Lo sappiamo, la situazione non è semplice e parlare è più facile che fare», afferma Ribezzo. «Però, da un lato, posso portare la testimonianza dei tanti progetti operativi attuati in questi anni dal Gruppo Giovani Imprenditori e da Confindustria Cuneo nel campo della formazione scolastica e dell’affiancamento e del sostegno agli istituti d’istruzione primaria e secondaria di primo e di secondo grado della Granda e a migliaia di allievi, mentre d’altro canto ritengo mi sia consentito intervenire come cittadino e come padre di famiglia, oltre che in qualità di imprenditore».

Il presidente Ribezzo prosegue: «Non è il momento delle polemiche e vorrei che queste parole fossero intese nel senso propositivo con il quale sono pensate ed espresse. Vi sono due aspetti da tener ben presenti: uno di lungo termine e uno emergenziale. Quest’ultimo è rappresentato dalle problematiche che si delineano riguardo ai criteri da adottare per garantire la sicurezza di studenti e docenti, con la conseguenza che si ridurranno i posti in ogni aula, con la corrispondente carenza di spazi innestata su una situazione in generale già non ottimale. Dal punto di vista della didattica, ma anche per lo sviluppo complessivo dei bambini e dei giovani, avrebbe effetti disastrosi pensare di continuare a svolgere lezioni a distanza come il Covid-19 ha obbligato a fare. La scuola è l’aula! Emergerebbe poi il problema, spesso insormontabile per i genitori che lavorino entrambi, di accudire i figli che eventualmente non potessero frequentare le lezioni. Qualcuno potrebbe pensare di ovviare ricorrendo a persone che li assistano a casa e, magari, svolgano il ruolo di “precettori”, ma sarebbe un gran brutto passo verso una discriminazione in base al censo che esaspererebbe quelle disparità sociali senza dubbio acuite dal coronavirus, oltre che un danno psicologico arrecato ai ragazzi privati dei rapporti interpersonali, fisici, con i coetanei».

L’altra questione, quella prospettica, precisa il Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Cuneo, concerne l’inderogabile investimento da effettuare sulle nuove generazioni, «perché sia coltivata la capacità di crescere culturalmente, di acquisire un autonomo spirito critico e di affrontare il mondo del lavoro, puntando sulla cultura come pilastro fondamentale nella formazione di ciascun ragazzo e ragazza, qualunque cosa faccia nel suo futuro.

Insomma, la scuola dev’essere il trampolino di lancio per un sistema Paese capace di mantenersi al passo con i tempi, anzi di anticiparli. Non credo sia esercizio di vuota retorica affermare che proprio un momento come questo, in cui si pongono le basi per il “mondo nuovo” post emergenza sanitaria, sia quello giusto per prendere decisioni e attuare progetti i cui effetti positivi si riverberino nei decenni a venire. E, per raggiungere l’obiettivo, occorre mettere in campo un grande investimento economico, oltre che progettuale, perché la cultura è una strada sicura per far risollevare e far crescere il Paese, ma occorre esserne convinti, dimostrandolo nei fatti oggi come non mai».

Alberto Ribezzo in conclusione fa proprie alcune considerazioni espresse da Giovanni Brugnoli, vicepresidente nazionale di Confindustria, con delega per il capitale umano: «Rimettere al centro dell’agenda politica la riforma del sistema educativo può essere un buon metodo per connettere intelligentemente società e ceto dirigente. Serve un progetto condiviso, un grande sforzo di “connessione intelligente”».

Va sottolineato, al riguardo, come in Granda ci siano tante aziende, grandi e piccole, che hanno aperto le porte agli studenti.

E, a livello nazionale, Confindustria conta oltre mille imprese che hanno ricevuto attestati di eccellenza per l’alternanza di qualità. A oltre 40 mila studenti è stato offerto un percorso di orientamento in novanta città italiane e sono quasi 1.500 le imprese che partecipano, non senza sforzi e sacrifici, ai 104 Its dove si formano supertecnici che trovano lavoro nell’83% dei casi.

Inoltre «il sistema della rappresentanza dell’industria ha fatto nascere la Luiss e la Liuc, università eccellenti dove le imprese mettono testa, cuore e soldi, creando connettività intelligente, in un’ottica di sistema, non come mero atto di marketing», ha evidenziato Brugnoli.

È nella scia di questo impegno, il quale in Granda ha visto avviare e portare a buon termine numerosi progetti originali, che il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Cuneo lancia l’appello affinché la scuola sia al centro dei pensieri di tutti coloro a cui compete occuparsene, ribandendo con convinzione che anche il mondo delle aziende farà la propria parte.

c.s.