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Il Comitato di Quartiere Cuneo Centro ha approfondito le azioni portate avanti dalla Questura in merito ai disordini in città

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Il Comitato di Quartiere Cuneo Centro ha proposto lunedì 8 giugno un incontro su una piattaforma virtuale per chiedere chiarimenti e aprire un confronto sulle azioni portate avanti dalla Questura nella zona Stazione al fine di migliorare la comunicazione con i residenti. Hanno partecipato una ventina di abitanti, i quali, dopo un’introduzione al lavoro del Comitato fatto dai referenti che si occupano di “Sicurezza, decoro convivenza civica”, hanno potuto far domande al capo della squadra mobile Dott. Luigi Chilla e al poliziotto di Quartiere Luca Ceccarelli.

Al centro, una delle due sfide individuate dai referenti del Comitato di Quartiere: l’aspetto legale, ovvero le azioni possibili contro l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, nell’area compresa tra via Silvio Pellico, Corso Giolitti e Via Meucci che da un bel po’ di tempo a questa parte contribuisce al degrado della zona. Partendo dal presupposto che va fatta una netta distinzione tra chi, straniero e non, frequenta il quartiere per trascorrere del tempo senza creare disordine e chi invece crea problemi di ordine pubblico, il Comitato ha aperto il dibattito condividendo con le Forze dell’Ordine alcuni interrogativi: “Come la Questura sta strategicamente trattando la questione dello spaccio?”. Il dott. Chilla commenta ricordando che Cuneo non è sede di trafficanti ma si verificano distribuzioni di piccole quantità, che arrivano da grandi città. La legge vuole che sotto una certa quantità trovata, non si possa agire che con una denuncia. Per questo motivo molti vengono fermati, ma a piede libero. Il Commissario ha tranquillizzato i cittadini, dicendo che le operazioni della squadra narcotici porteranno presto a risultati, che il Comitato e i residenti attendono da tempo. La Polizia riconosce di ricevere insistenti richieste di intervento da parte del Comitato e dei residenti, ma ritiene che siano operazioni che necessitano di tempo nelle quali il coinvolgimento di residenti è materia complessa. L’invito fatto però è quello di non esitare a contattare le forze di polizia con chiamate e email.

Per il Comitato, la legalità è importante quanto la seconda sfida, quella sociale. Per questo partecipa al progetto La.Boa (Laboratorio di accoglienza: bisogni, opportunità, aggregazione), in quanto la zona è un pezzo di città dove sono concentrate molte culture diverse. Un luogo simbolo d’incontro di molti giovani migranti che vivono lontano dalla famiglia e magari in condizioni abitative precarie e che si ritrovano in zona stazione per passare il tempo, incontrare gente, come noi cuneesi abbiamo l’abitudine di fare in luoghi chiusi e spesso privati. Sovente questi comportamenti però suscitano polemiche per la densa concentrazione di persone, il pericolo di assembramenti per l’epoca che viviamo, e la difficile gestione di chi esagera con l’alcool, non considera i cestini per l’immondizia e magari urina in giro, anche per mancanza di toilettes pubbliche. Il Comitato ha quindi puntualizzato: “Il degrado sta nei dettagli. Perché non c’è un coordinamento più serrato con i vigili urbani? Perché non creare una sinergia? Spesso si vedono infatti singoli vigili passare, o ancor più vigilesse, che non possono intervenire di fronte ad una moltitudine di individui”. “La proposta: fare pattugliare la zona in maniera più decisa dai vigili urbani sostenuti dalla polizia”. Risposta: “Il coordinamento c’è solo con l’arma dei Carabinieri”. Il dott. Chilla ricorda comunque che benché sia una zona a forte sollecitazione, il reato è pari a zero. Mentre non lo è in zone diverse, dove la Polizia interviene sulla prevenzione dei reati. [Post scriptum: apprendiamo oggi del reato avvenuto ieri sera in Corso Giolitti intorno alle 20:30, ovvero l’aggressione al gestore del negozio di alimentari bengalese da parte di individui, italiani a detta dei Carabinieri, che insistevano per comprare ancora bevande alcooliche oltre l’orario di chiusura. Il proprietario del negozio è stato colpito alla testa e ha una prognosi di 20 giorni. Le forze dell’ordine stanno indagando per risalire agli aggressori, che hanno anche approfittato dell’accaduto per derubare la cassa del negozio].

Purtroppo non c’è neanche coordinamento con gli attori sociali, tranne per il tavolo di lavoro promosso dal Comune che ha stabilito la chiusura del sottopasso del Movicentro, azione che si sta rivelando non risolutiva in quando in questi giorni ci sono persone che dormono sotto la tettoia. Il dott. Chilla ha rimproverato agli attori sociali della città di contrastare il lavoro delle Forze dell’ordine, offrendo coperte a chi loro cercano di allontanare. Una situazione complessa, in quanto in questo periodo, con l’arrivo di stagionali agricoli, saranno proprio gli attori sociali a esser protagonisti del monitoraggio in connessione anche con le USCA onde evitare la nascita di nuovi focolai. Se gli obiettivi rimangono contrapposti, tra chi vuole ordine facendo repressione e chi vuole risolvere la situazione capendo caso per caso, il processo è arduo e lungo. E forse senza via di uscita.

Alcuni cittadini hanno poi preso la parola, esprimendo il loro senso di impotenza nei confronti della situazione e confermando che da parte loro vi sono continue chiamate alle forze dell’ordine ma che spesso si risolvono in controlli veloci senza risultato. Alcuni residenti hanno sollevato un’altra problematicità della zona ovvero gli schiamazzi notturni provenienti da due dehors di locali in via Silvio Pellico. Nella risposta, il dott. Chilla ha ricordato che tutti i locali pubblici hanno orari stabiliti dall’amministrazione comunale ed ha inoltre segnalato che a Cuneo ci si è sempre lamentati di essere in una città “morta”, dove la gente andava via in macchina per cercare divertimenti e magari perdeva la vita in incidenti. Oggi la città sta vivendo una seconda gioventù, ma i residenti anziani sono molto disturbati da alcuni locali che non rispettano gli orari stabiliti.

Il Comitato, come successo in passato per il disturbo arrecato dall’apertura notturna del Carrefour, si farà portatore delle istanze dei cittadini, con l’intento di favorire il rispetto delle regole da parte dei locali, i quali sono e devono rimanere parte integrante del tessuto sociale del Quartiere. E rimane disponibile all’ascolto dei cittadini aprendo lo sportello ogni mercoledì dalle 18 alle 19 in via Silvio Pellico 10.

c.s.