Home Articoli Rivista Idea Castello degli Acaja indiscutibile simbolo di Fossano

Castello degli Acaja indiscutibile simbolo di Fossano

Itinerari, monumenti e tante attrattive indispensabili per una vacanza tra arte, storia e paesaggi fascinosi...

0
591

Fossano è una piacevole città in cui passeggiare tranquillamente per le sue borgate, fatte di vecchie case colorate affacciate sulle strade, con un occhio sempre rivolto all’arco alpino.
Tra le sue peculiarità c’è il Castello che fu edificato come struttura difensiva da Filippo I d’Acaja tra il 1324 e il 1332. Le parti essenziali del castello furono terminate proprio nel 1332 e la struttura si presentava a pianta quadrata perfettamente regolare e con torri quadrangolari agli spigoli, ruotate di quarantacinque gradi.

Con l’estinzione della famiglia Acaja, il castello di Fossano passò ai Savoia e trasformato dal duca Amedeo d’Aosta in elegante residenza, destinata ad accogliere la grande corte e il governo ducale.

Nel Cinquecento furono realizzati ulteriori ristrutturazioni dell’edificio al fine di renderlo ancora più confortevole. In quegli anni viene chiamato Giovanni Caracca ad eseguire le decorazioni interne. Fu quindi tra i secoli XVI e XVII che il castello attraversò il periodo più florido, quando anche la Madama Reale Cristina di Francia vi abitò: fu abbellito con stucchi e dipinti, oggi quasi del tutto perduti, mentre due torri furono rivisitate con l’aggiunta di gallerie belvedere.

A fine Seicento mutò destinazione d’uso: prigione per i valdesi tra il 1686 e il 1687, poi caserma e carcere. Fu allora che i grandi saloni furono trasformati in piccole celle. E si avviò ad un periodo di decadenza.

Nella seconda metà del Novecento si intrapresero i lavori di recupero e la fortezza degli Acaja oggi, nei loggiati cinquecenteschi ospita a sededella biblioteca cittadina, con oltre 150.000 volumi e un fondo storico – composto da libri antichi, collezioni e documenti – di circa 10.000 testi. Il cortile interno e la sala al pianterreno ospitano attività culturali, convegni, mostre e concerti.

Il percorso di visita comprende la Sala delle Grottesche, realizzata dal pittore fiammingo Giovanni Caracca che presenta al centro del soffitto il simbolo dei Savoia, unito a quello degli Asburgo, al fine di omaggiare il matrimonio tra Carlo Emanuele I e Caterina d’Asburgo. Ai lati ci sono quattro figure di volatili, ognuna con un messaggio particolare che viene trasmesso. Colpisce in particolare la rappresentazione di un’aquila che tenta di raggiungerne un’altra attraverso la tempesta.

Impareggiabile la vista sul Monviso e l’intero arco alpino che si gode dalla torre panoramica, dove uno speciale allestimento multimediale offre al visitatore l’opportunità di un viaggio alla scoperta del territorio del cuneese.

Nello specifico, sulla torre panoramica del maniero, in una sala cinematografica immersiva, è proiettato un video documentario fortemente emozionale, di taglio cinematografico, sulla presenza dell’uomo nel Basso Piemonte dal Neolitico alla Seconda Guerra Mondiale. Inoltre, sui quattro lati della torre, sono attivi speciali monitor che sovrapposti alle grandi finestre offrono una fruizione in realtà aumentata, aggiungendo informazioni turistiche allo spettacolare panorama visibile da quella posizione.

Dalla parte opposta al castello, vale a dire alla sinistra di Porta S. Martino, è un attimo arrivare a viale Bianco, una delle due passeggiate panoramiche di Fossano. Il tragitto è piuttosto breve, ma consente di avere una buona visione sull’arco alpino.
Il termine è rappresentato dalla Piazza del Salice, dove primeggia il bastione cinquecentesco, collegato alla vecchia cinta muraria.

Qui è stato costruito il Monumento ai Caduti, per commemorare le vittime fossanesi della Prima e Seconda Guerra Mondiale. Oltre ai due cannoni, è curiosa la presenza della catapulta progettata da Leonardo Da Vinci e riprodotta dai carcerati.

Fossano, resta per gli appassionati dei dolci il polo delle fiorenti industrie dolciarie, ma passeggiando per la città si possono trovare ottime pasticcerie artigianali per soddisfare qualsiasi palato e perché no, lasciarsi tentare dal cioccolato in tutte le sue varianti.