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La maturità ai tempi del Covid: ecco come si prepara il Liceo Scientifico-Classico di Cuneo

Gli esami partiranno il 17 giugno, ci sarà solo la prova orale. Il dirigente scolastico Parola: "Sono scenari che non immaginavamo, ma ci stiamo adeguando"

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Il 2020 sarà un anno che ricorderemo tutti a causa del Covid che ha sconvolto le nostre vite. Rimarrà ancora più impresso nelle menti degli studenti che dovranno sostenere l’esame di maturità. Il Ministero dell’Istruzione ha deciso che ci sarà una sola prova, quella orale: un colloquio di circa un’ora, con distanze tra lo studente e gli insegnanti e altre misure da rispettare.

Al Liceo Scientifico-Classico Peano-Pellico di Cuneo si stanno preparando per gli esami, che partiranno il 17 giugno con 6 commissioni e 11 classi quinte. “Sono scenari che non immaginavamo – spiega il dirigente scolastico Alessandro Parola – ma ci stiamo adeguando, seguendo alla lettera le disposizioni del Ministero. Abbiamo individuato sei locali che possono accogliere i commissari e i candidati. Stiamo igienizzando gli ambienti, gli studenti saranno al centro, con i commissari intorno, dovranno venire da soli ed indossare la mascherina e non sarà possibile utilizzare gli strumenti tecnologici. Fa un certo effetto, sarà un esame particolare che si svolgerà in un contesto strano, anche perché gli studenti non vedono i loro insegnanti dai primi di marzo. Un consiglio per i ragazzi? Dico loro di vivere la prova serenamente, ma di considerare l’esame assolutamente serio e di prepararsi di conseguenza”.

Intanto si parla già di come la scuola potrà ripartire a settembre: “Le decisioni definitive verranno prese più avanti, dopo che si vedrà come si evolverà la situazione dell’epidemia. Dalle prime indicazioni che abbiamo, la volontà è quella di tornare alla didattica in presenza: è quello che speriamo tutti, questo periodo ha fatto vedere quanto sia necessaria, ma abbiamo bisogno di indicazioni precise a cui ci adegueremo. Ci sono molte incognite, per quanto ci riguarda anche quella legata ai trasporti, visto che l’80% dei nostri studenti arriva a scuola con il treno o i pullman”.