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Nelle sue sale barocche il ricordo di epiche battaglie

Nel Seicento fu salotto della Corte sabauda, oggi è pronto per ospitare nuove esperienze, eventi, convegni, incontri e cerimonie

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Palazzo Taffini sorprende per le sue raffinate linee architettoniche, costituendo un eccezione all’interno della città. Tre ordini di arcate, eleganti colonne, balaustre bianche cadenzano il lato interno della struttura, disposta su due maniche ad elle e formata da due cortili. Camillo Taffini all’inizio del milleseicento acquistò questo lotto di terreno su cui decise di edificare la propria dimora nobiliare. Il figlio Giusto Aurelio fu governatore di Savigliano per ben sedici anni, dal 1643 al 1659.

La famiglia, originaria di Torino, legata politicamente e strategicamente alla corte Sabauda, prese cittadinanza saviglianese dal 1590, e diede presto un contributo fondamentale per lo sviluppo culturale della città.

L’organizzazione di palazzo Taffini d’Acceglio di Savigliano segue il modello aristocratico piemontese del XVII secolo. Salendo al piano nobile si ha accesso al salone d’onore, considerato sala di maggior magnificenza dell’intero palazzo, riportata all’antico splendore da un restauro del 2004.

Gli affreschi trasformano la sala in un belvedere con colonne ioniche che sorreggono un importante coronamento e lasciano aperta la scena alla Gloria ed alla Fama che nel cielo aperto celebrano il principe Amedeo, marito di Cristina di Francia. Secondo l’impostazione di matrice romana, la loggia dipinta con colonne sfonda le pareti e lascia immaginare oltre, uno spazio aperto al di là della sala.

Sull’ampia volta a botte, il carro della Vittoria Alata e della Fama, che celebrano il nome di Vittorio Amedeo, occupano quasi tutto il cielo visibile. Non è più a Molineri che dobbiamo la grandiosa opera ma ad altro o altri artisti.

Tra le numerose ipotesi formulate la più accreditata vede impegnati in questo cantiere artisti comunque legati alla scuola pittorica saviglianese. Due nomi emergono tra gli altri: quelli di Jean Claret e del fossanese Giovenale Boetto attivi a Savigliano in quel periodo e spesso impegnati insieme in altri cantieri.

Dal 1976 è di proprietà della Banca Cassa di Risparmio di Savigliano che lo utilizza come sede di rappresentanza e ha provveduto ai dovuti recuperi e restauri.

All’interno è visitabile anche il Múses Accademia Europea delle Essenze. Il Múses è un polo museale tecno-sensoriale che parte dalla riscoperta della tradizione delle erbe aromatiche in Piemonte, per offrire un viaggio attraverso i saperi dell’arte profumiera, le essenze e i sapori dei territori. Lasciatevi sedurre dal suo percorso espositivo, un’esperienza in continua interazione tra olfatto, storia, arte e tecnologia.

È consigliato, vista la bella stagione una visita a “Il giardino dei sensi”, articolato in aiuole geometriche come da modello tardo-rinascimentale, con varietà di piante scelte per stimolare i cinque sensi attraverso i colori delle fioriture, il sapore dei frutti, l’odore dell’essenze e la consistenza del fogliame. Al centro, la fontana con getti d’acqua profumati è dominata dalla scultura “La palette del pittore” dell’artista tedesco Franz Staehler; intorno le erbe officinali, i fiori, le piante ornamentali e le sculture “L’albero della vita” e “Lo specchio di Gaia” di Staehler rianimano e profumano chi lo attraversa.

Al secondo e ultimo piano trova sede la Libera Accademia d’Arte Novalia, scuola di alto perfezionamento nelle arti visive, con attivi numerosi corsi sull’illustrazione per l’infanzia, il fumetto, la pittura, la fotografia e molto altro.