L’elemento fondamentale che caratterizza il paesaggio del Roero è rappresentato dalle Rocche. Si tratta di un fenomeno geologico di erosione che ha origine nella notte dei tempi, ma che continua ancora oggi.

Circa 250.000 anni fa il Tanaro deviò il suo corso per opera di erosione di un altro fiume. Questo evento, che viene chiamato dagli studiosi “Cattura del Tanaro”, causò una serie di sconvolgimenti molto forti nelle vallate di scorrimento. I corsi d’acqua del Roero cominciarono ad arretrare verso la nuova valle del Tanaro, incidendo con forre profonde e calanchi pittoreschi i terreni sabbiosi dell’Astiano.

Il risultato di questo fenomeno millenario è unico e ancora oggi osservabile nei comuni delle Rocche. Nelle dolci colline tipiche del Roero, si aprono profonde voragini che possono raggiungere anche dislivelli di centinaia di metri. La pareti sabbiose della collina formano guglie dalle forme affascinanti e bellissime, anfiteatri naturali maestosi ed imponenti in cui ci si può avventurare seguendo i sentieri dei contadini.

L’ecosistema delle Rocche è molto delicato. Microclimi diversi coabitano in poche centinaia di metri di altitudine; pini e roverelle, tipici di una vegetazione secca, crescono in cima alle creste, mentre nel fondo dei burroni l’acqua stagnante crea habitat umidi e rigogliosi.

Inoltre le Rocche sono formate da terreni sabbiosi che un tempo erano fondali marini, e per questo è possibile trovare incastrati tra le pareti fossili di conchiglie, ricci e pesci. Scopire questo bellissimo paesaggio, le sue bellezze e le caratteristiche del territorio è possibile attraverso itinerari immersi nella natura, attivati dall’Ecomuseo delle Rocche del Roero.

Il primo consiglio è il sentiero degli Asfodeli, uno dei percorsi “storici” del Roero, già conosciuto con il nome di S2. È un anello che si snoda interamente nell’antico bosco delle “fini superiori”: buona parte del territorio a nord-ovest delle Rocche è infatti occupato dalla “silva popularis” (da populus, pioppo), un’importante riserva boschiva già conosciuta ai tempi dei romani. Nonostante oggi sia in regresso, occupa ancora una vasta superficie, attraversata in parte dal Sentiero degli Asfodeli.

Oltre ad imponenti querce, pioppi e pini silvestri, lungo il silenzioso sentiero in primavera si può assistere alla fioritura di magnifici tappeti di asfodeli e pervinche.

Il secondo consiglio, è il sentiero dell’apicoltura, che si snoda interamente all’interno del Comune di Montà e si sovrappone in alcune sue parti all’S1, il grande “Sentiero del Roero” che percorre tutta la dorsale delle Rocche, il fenomeno geologico che caratterizza l’area.
La sua segnaletica è completata da una narrazione di pannelli espositivi che illustrano le tante relazioni dell’ape con l’ambiente: dalle specie vegetali per le quali funge da prezioso impollinatore, ai suoi predatori, ai razziatori del suo dolce prodotto.

L’apicoltura è nel Roero, e soprattutto nei “paesi delle Rocche”, una presenza storica, complice la morfologia, la natura dei terreni, il clima e la ricchissima flora (ben 950 sono le specie censite). Ma soprattutto, è la presenza a Montà di due ciabòt con apiari in muratura unici in Europa e direttamente riconducibili agli albori dell’apicoltura moderna a rendere peculiare questo sentiero.

Il sentiero religioso invece, ripercorre l’antico percorso dei pellegrini che dal centro di Montà d’Alba conduce verso il Sacro Monte dei Piloni e ritorna in paese attraverso lo straordinario paesaggio naturalistico della Valle Diana e del Rio Canneto.

Un itinerario che ripropone l’esperienza che ha visto lungo il filo dei secoli uomini e donne del Roero indirizzare i loro passi al luogo sacro. Il Santuario de Piloni, che gode di un panorama a 360° sulle colline del Roero, è il più piccolo sacro monte piemontese, immerso tra vigneti e pini silvestri. Attraverso una cartellonistica, fornisce informazioni sull’universo composito di credenze, tradizioni, ricorrenze e comportamenti della religiosità popolare locale.

Per caratteristiche del percorso, tempi di marcia, difficoltà e tante informazioni utili valga un sol consiglio, o meglio un solo indirizzo: www.ecomuseodellerocche.it.