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Boves: Mellana saluta Renato Civallero

Scomparso giovedì 11 giugno, fu molto attivo nella comunità della sua frazione

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Renato Civallero, classe 1934 (nato il 28 aprile, ottantasei anni compiuti), è scomparso, passando dal sonno alla morte, giovedì 11 giugno. Da un paio di anni lottava contro un male incurabile, che solo lo aveva allontanato da un impegno di volontariato portato avanti con impegno e determinazione da quando era in pensione e per il quale sarà ricordato dalla sua frazione, Mellana, e da tutta la Comunità Bovesana. Fu Presidente del Comitato e del Circolo ACLI di Mellana, e, poi, della «Famija Bovesana», alla guida, dopo Giulio Chiapasco, prima, dell’ultima Amministrazione (di cui facevano parte personaggi del livello di Giovanni Baudino e Palmiro Marro) che cercò di rilanciarla, riportarla in «centro storico» (si era dopo il trasferimento nella sede della «Bocciofila», ora parimenti chiusa, della «Lunga», in Via Borgo San Dalmazzo, dalle «Casermette»).

Cercò sempre di mantenere serena la collaborazione con la «Bocciofila», di cui anche faceva parte, per, poi, cercare di tenere viva la storica «Famija», nata nel 1945, od almeno la sua memoria (ne celebrò i sessanta ed i settanta anni di fondazione, vide gli iscritti ridursi ogni anno). Spostatosi nella sede della Pro Loco, sino a che concesse la salute, tenne aperto l’ufficio turistico, distribuendo sorrisi e locandine ai visitatori. Piace ricordarlo per il suo sorriso, oltre che per la volitività, per la sua allegria. Era solito aprire ogni «Vijò beuvesana e piemunteisa» organizzata dalla «Famija», dopo il saluto, con una barzelletta. Pure scriveva poesie goliardiche, in italiano, firmandosi con il suo nome in piemontese, «Renè Civalè». Era originario di Spinetta, di Tetto Civallero. Suo padre era un celebrato campione della pallapugno, il famoso «Mancino di Spinetta, o di Tetto Civallero», ne fu sempre molto fiero. La famiglia, referente la madre, fu a lungo alla gestione di un bar, chiamato «Boves», in Piazza Virginio, a Cuneo. In gioventù fu imbianchino (e, da Presidente, fece molti lavori nelle ex scuole elementari di Mellana, attuale sede di Circolo e Comitato) ed autista. Il trasferimento a Mellana è legato al matrimonio con Lidia Dalmasso, una della grande famiglia locale dei «Capural».

La coppia ha trascorso buona parte della vita a Torino, dove Renato, come altri parenti della moglie, aveva trovato lavoro alla FIAT (catena di montaggio prima, ma officina e ritorno al lavoro di autista dopo). Lidia lo ha seguito con amore, sino in fondo, personalmente, attraverso tutta la «pandemia», nella loro casa di Via Mellana, dove è spirato. Lascia anche i figli Roberto (con Dolores) e Antonella (con Massimo), i nipoti Alessia, Daiana e Matteo, i tanti parenti tutti.
Il funerale è stato fissato per venerdì 12 giugno, alle 15, nella chiesa di Mellana. Per la salma è stata prevista la cremazione a Magliano Alpi, prima della inumazione. La «Settima» è prevista per sabato 20, la «Trigesima» per sabato 18 luglio, sempre alle 18,30.