È partita la distillazione del vino in Francia, dove 200 milioni di litri di vino invenduto diventeranno gel disinfettante o bioetanolo, mentre in Italia manca ancora il Decreto applicativo per attuare una misura analoga per oltre 150 milioni di litri di prodotto. È quanto rimarca Coldiretti nel sottolineare che la “distillazione di crisi” finanziata dall’Unione europea è una delle misure messe in campo per fronteggiare la profonda crisi del vino in Europa, dove le vendite si sono dimezzate durante il lockdown.
“Nel Piano salva-vigneti che la nostra Organizzazione ha presentato al Governo – spiega il Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo Roberto Moncalvo – rientra, tra le varie misure, la distillazione volontaria con la quale si prevede di togliere dal mercato almeno 3 milioni di ettolitri di vini generici da trasformare in alcol disinfettante per usi sanitari. La misura avrebbe, peraltro, l’importante effetto di favorire l’acquisto di alcol italiano che sugli scaffali è stato il prodotto che ha registrato il maggior incremento di vendite”.
Il provvedimento si accompagna ad un’altra misura volontaria per il contenimento produttivo, la vendemmia verde nella modalità “selettiva” richiesta a gran voce da Coldiretti, che prevede il diradamento dell’uva nei vigneti per diminuire i quantitativi dell’annata 2020 e garantirne la qualità. Si tratta di un intervento importante su cui si registra un pesante ritardo nell’attuazione, a quasi due mesi dall’inizio della vendemmia. “Per questo non si ferma il nostro pressing, partito a marzo, su Ministero e Regione Piemonte – dichiara Moncalvo – a tutela di un comparto cruciale per l’economia provinciale e regionale”.
Un comparto che coinvolge 6.500 imprese, conta una superficie vitata di oltre 16.000 ettari e una produzione di quasi 1 milione di ettolitri, messa a dura prova dall’emergenza Coronavirus che ha generato perdite per le cantine della Granda fino all’80% a causa del blocco dell’export e dei canali di ristorazione.
c.s.