Conto alla rovescia partito per Occit’amo 2020, la sesta edizione del festival che segna l’estate nelle Terre del Monviso, porta orientale dell’Occitania, il “paese che non c’è” che dal Piemonte si estende fino alla Spagna riunendo in un unico abbraccio culturale le persone che si riconoscono per caratteri, origini e passioni comuni.
Un patrimonio ricco di musica, tradizioni e cultura riletti in una chiave contemporanea, che sotto la direzione di Sergio Berardo, anima dei Lou Dalfin, diventa un percorso lungo 5 settimane (dall’11 luglio al 15 agosto) di concerti, appuntamenti, antiche chiese, camminate, rifugi, castelli, scoperte dei borghi alpini, anche in orari inconsueti che rendono le esperienze ancora più uniche. Protagoniste assolute sono le valli alpine ai piedi del “Re di Pietra”, il Monviso, riunite in un unico progetto di promozione territoriale che va sotto il nome di Terres Monviso: Valle Stura, Valle Maira, Val Varaita, Valli Po Bronda e Infernotto, Valle Grana e tutta la pianura che si estende intorno a Saluzzo, capitale dell’antico marchesato.
Nonostante il lockdown imposto dal Covid-19, Occit’amo 2020 si farà, dal vivo e senza “grandi” cambiamenti.
La formula del festival, rispettosa dei luoghi e della loro identità, porta già con sé quelle necessarie misure precauzionali che le disposizioni governative e il buon senso impongono. Non è stato necessario dunque cambiare rotta o individuare nuove soluzioni: Occit’amo è un festival radicato, già presente nelle abitudini del territorio e dei numerosi appassionati, sostenibile dal punto di vista del territorio e della formula. Palcoscenico del festival sono le valli montane, ampie e accessibili: distanziamento e sicurezza sono garantiti.
Per aumentare l’attesa del Festival, Occit’amo ha pensato a tre appuntamenti di avvicinamento che in diverse modalità, prepareranno il pubblico all’appuntamento estivo.
Il primo si terrà sabato 20 giugno, per festeggiare il Solstizio d’estate al Parco Roccerè. Sullo spartiacque tra Val Maira e Val Varaita, Occit’amo propone una facile passeggiata che porta sulla vetta del Monte Roccerè, importante punto archeologico in quanto rappresenta una delle aree più interessanti del territorio, dove antiche e misteriose coppelle scolpite nella roccia testimoniano i primi insediamenti umani reperibili nella regione. A rendere il momento ancora più speciale è La Bandia, duo occitano di musiche rituali composto da Sergio Berardo (bodega, cornamusa occitana) e Riccardo Serra (tamborn, tamburo occitano). L’appuntamento è su prenotazione (info e modalità di prenotazione su www.occitamo.it).
Il secondo avvicinamento sarà dedicato alla danza: la maestra di danze occitane Daniela Mandrile propone dal 17 giugno, ogni settimana sul profilo Facebook di Occit’amo, un ballo della tradizione occitana presentato letteralmente “passo a passo”. La matellotte bearnese, il rigodon del delfinato, la borreia (burrée) a 2 e a 3 tempi, la santiera sono alcune delle proposte selezionate da Daniela Mandrile in collaborazione con Sergio Berardo. Si tratta di balli della tradizione occitana che non prevedono il contatto fisico e potranno essere ballati in occasione dei concerti estivi del festival.
Una terza occasione di scoperta è il Passa Charriera, I Passa Strada dei Mercati cittadini, che dal 29 giugno racconteranno Occit’amo in una maniera al tempo stesso innovativa e tradizionale, nei principali mercati cittadini. Come gli antichi trovatori che nel basso medioevo mescolavano melodie delle valli e poesie in lingua d’oc per raccontare l’amore per le dame insieme a storie, leggende e fatti dei luoghi che attraversavano. I Passa Charriera aiuteranno il pubblico a immergersi nell’atmosfera del festival, presentando anche il programma in vero stile occitano.
Il programma completo sarà svelato nel mese di giugno.
Per garantire la partecipazione nel rispetto delle normative vigenti, una parte degli appuntamenti saranno su prenotazione. Tutte le informazioni si troveranno sempre aggiornate sul sito www.occitamo.it e sui profili social.
Occit’amo è promosso da Terres Monviso e organizzato dalla Fondazione Amleto Bertoni.
È stato realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito dell’edizione 2020 del bando “Performing Arts”. Con questo festival il Comune di Saluzzo è entrato a far parte di PERFORMING +, un progetto per il triennio 2018-2020 lanciato dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Piemonte dal Vivo con la collaborazione dell’Osservatorio Culturale del Piemonte, che ha l’obiettivo di rafforzare le competenze della comunità di soggetti non profit operanti nello spettacolo dal vivo in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Il festival è realizzato con la collaborazione di Espaci Occitan, Nuovi Mondi Festival, La Fabbrica dei Suoni, Borgate dal Vivo, Associazione Ratatoj.
cs