Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dai sindacati del Piemonte dopo l’incontro con la Regione sulle problematiche delle strutture per anziani.
Diamo atto della presenza e della disponibilità dell’assessore Caucino e registriamo l’ormai cronica assenza dell’assessore Icardi, nonostante le garanzie date dal Presidente Cirio durante la manifestazione di Cgil Cisl e Uil del 29 maggio sulle drammatiche condizioni delle RSA. L’assenza dell’assessore alla sanità ha comportato l’impossibilità di entrare nel merito delle tematiche inerenti la salute e la sicurezza dei lavoratori e, di conseguenza, degli ospiti, in ossequio al protocollo nazionale. Inoltre, abbiamo appreso dagli organi di stampa che esisterebbero delle linee giuda circa la riapertura delle attività e delle visite dall’esterno, che l’assessore Icardi avrebbe condiviso con le associazioni datoriali il 9 giugno, linee guida che l’assessore Caucino non avrebbe condiviso.
Riteniamo gravissimo che, le Organizzazioni Sindacali in rappresentanza dei lavoratori che operano nelle strutture, non siano state coinvolte come era invece stato concordato nel Comitato sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Durante la manifestazione dichiaravamo che le RSA, non erano mai uscite dalla fase 1, visto che all’interno di molte di esse continuano ed essere presenti ospiti positivi al COVID. La situazione ad oggi non si è modificata e, visti gli esiti drammatici della gestione della fase 1, dove le nostre voci erano rimaste inascoltate, siamo fortemente preoccupati sulla fase di riapertura delle strutture. Riteniamo che sia necessario, per ripartire in sicurezza, prevedere protocolli precisi sui nuovi ingressi degli utenti che si renderanno indispensabili per offrire risposte alla cittadinanza bisognosa, oltre che per scongiurare crisi sul piano dell’occupazione e della tenuta delle strutture stesse. Altrettanto grave riteniamo che l’assessore Caucino non avesse ad oggi alcuna notizia in merito alle linee guida Regionali, ed apprendendolo anch’essa come noi dai giornali, ne disconoscesse il contenuto.
Invitiamo il Presidente Cirio, a fare chiarezza tra i suoi assessori ed assumere un’iniziativa che consenta chi rappresenta gli operatori e l’utenza di avere un tavolo di interlocuzione serio e qualificato, in grado, soprattutto, di dare risposte concrete. Fino ad oggi sono state fatte tante chiacchiere, tutte confuse nell’assunzione di responsabilità, non rendendo possibile alcun protocollo condiviso rispetto alla gestione dell’emergenza, gestione che ha dimostrato tutti i suoi limiti ed errori. L’unica nota positiva che registriamo dell’incontro di oggi è che finalmente si è cominciato a ragionare congiuntamente con l’assessora sulla revisione della d.g.r. 45-2012, che consentirebbe di intervenire sulle dotazioni organiche, livelli di assistenza e tariffe delle strutture. Ci siamo dati l’impegno di produrre un documento con le proposte di modifica che non potranno non tener conto di quanto le precedenti disposizioni abbiano impattato negativamente sulla fase emergenziale e di quanto vada riconosciuto al personale che, nonostante le difficoltà, ha operato con dedizione e abnegazione, garantendo il diritto di cura e la dignità delle persone fragili.