A quasi un anno dall’operazione che ha portato Coca-Cola ad acquisire, per la cifra di 88 milioni di euro, l’azienda Lurisia, IDEA ha contattato la multinazionale americana per fare il punto sull’attività svolta e sulle strategie future del gruppo piemontese di acque minerali e bibite, a cui guardano con interesse la Granda e l’intero Nord-Ovest.
Ha risposto alle nostre domande il direttore generale di Lurisia, il manager greco Petros Papageorgiou, che è alla guida dello storico stabilimento di Roccaforte Mondovì e di tutte le attività connesse all’azienda monregalese da febbraio.
Direttore, com’è stato l’impatto?
«Lavorare in Lurisia significa far parte di un’azienda forte di una grande storia e tradizione, e non posso che essere orgoglioso di guidare questa realtà. La cosa che più mi ha colpito è stata la grande professionalità e passione che ho trovato nelle persone di Lurisia che ogni giorno dimostrano un senso di appartenenza e di responsabilità unico».
Come sono andate le cose nel 2019?
«È stato un anno molto importante per la storia di Lurisia che è entrata a far parte della famiglia Coca-Cola. Una decisione strategica che mira a rafforzare l’offerta di prodotti con l’obiettivo di offrire una scelta sempre più ampia ai nostri consumatori».
A quali nuove tipologie di prodotti state lavorando?
«L’innovazione è un “driver” fondamentale di crescita: per questo siamo sempre in ascolto delle esigenze dei nostri consumatori nel rispetto del Dna dei “brand” Lurisia».
Nel 2020 è scoppiata la pandemia coronavirus. L’emergenza come ha condizionato la vostra azienda? Quali sono state le criticità che avete incontrato?
«La chiusura di tutto il canale del mondo “Horeca” (“hotel, ristoranti e bar”, ndr) a seguito delle misure decise per la tutela della salute pubblica è stata un duro colpo, specie se consideriamo che i prodotti Lurisia sono molto apprezzati proprio nel settore del “fuori casa”».
Quali strategie metterete in campo per dare ulteriormente visibilità e valore ai vostri prodotti nella fase di ripresa?
«L’obiettivo è quello di far conoscere Lurisia, tutelandone al tempo stesso tutte le caratteristiche che l’hanno resa un’eccellenza dei prodotti italiani e per questo lavoreremo in ogni direzione.
Stiamo sviluppando una strategia che ci permetta di crescere nella grande distribuzione, grazie al rafforzamento di partnership esistenti e alla creazione di nuove sinergie commerciali che permettano ai consumatori di poter scoprire la nostra acqua e le nostre bibite.
Per quanto riguarda invece il mondo dell’“Horeca”, continueremo a mantenere la nostra attenzione sull’acqua nei ristoranti di fascia premium, dove possiamo contare sulla nostra inconfondibile bottiglia di vetro disegnata da Ettore Sottsass, e a lavorare per far conoscere sempre di più la nostra offerta di bibite all’interno di bar e ristoranti».
Lurisia è fortemente radicata al territorio. In che modo intendete rafforzare questo legame?
«Il rapporto di Lurisia con il territorio è fondamentale e rappresenta un nostro punto di forza. Contiamo di rafforzare ulteriormente questo nostro legame».
A proposito di territorio, lei è ormai di casa in Piemonte. Le piace lavorare in provincia di Cuneo? Quale aspetto apprezza maggiormente della Granda?
«Sono legato a questa terra da un rapporto sia personale sia professionale. Proprio in Piemonte è iniziata la mia esperienza lavorativa in Italia ed è qui che ho conosciuto mia moglie. Potrei risultare banale, ma apprezzo incredibilmente la cucina di queste terre, per me un’autentica eccellenza».
Credo che, arrivando in Coca-Cola, lei abbia coronato il sogno di una vita. Qual è ora il suo obiettivo professionale?
«L’obiettivo professionale che mi pongo è quello di far crescere sempre di più Lurisia sul mercato globale, salvaguardandone allo stesso tempo il suo Dna e la sua tradizione. Questi elementi sono infatti alla base della storia di successo di Lurisia ed è proprio su questi elementi che continueremo a puntare per costruire anche il nostro futuro.
Le sinergie con Coca-Cola andranno in questa direzione. Per riuscire a raggiungere tale traguardo sono sicuro che la possibilità di poter contare sul “know-how” commerciale di Coca-Cola e sulla sua rete logistica diffusa su tutto il territorio nazionale risulterà essere uno degli “asset” fondamentali».