Informo mia sorella del tradimento del marito

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Gentile lettore, verba vo­lant… foto ma­nent: me­glio di tutto sarebbe stato scattare una bella foto con il cellulare da far pendere come una spada di Damocle sul capo del cognatino. Tralasciando il lato utilitaristico, veniamo alla cruda realtà.
A mio avviso, dovrebbe confrontarsi con sua sorella su quanto è accaduto, non solo perché ne ha colto il marito in fallo, ma soprattutto per le risposte.
Avesse detto che non sarebbe successo mai più perché si è trattato di un colpo di testa, che in realtà ama la moglie e che, nonostante le difficoltà inevitabili di un matrimonio, intendeva im­pegnarsi per riaccendere il rapporto, avrei forse pensato di dargli una possibilità. Giurare di non farlo più per l’imbarazzo legato al fatto di essere stato scoperto, mi pare un’altra chiara dimostrazione di e­stremo egoismo, come a dire che lo smuove di più la vergogna di lui traditore piuttosto che il rimorso per la moglie tradita. Di certo, poi, poco conta come si sarebbe comportato a parti inverse: saperlo non cambia il fatto che lui l’abbia tradita, per giunta nell’alloggio dei genitori.
Dove sta scritto che ci debba essere “par condicio” degli atteggiamenti? Lei è sua so­rella, ci sta che abbia a cuore più la sua serenità rispetto a quella di un perfetto sconosciuto che si è trovato per caso per casa.
Ribadisco: più che far capire a sua sorella che ci sono buo­ne ragioni per farsi qualche domanda sulla fe­deltà del ma­rito penso sia ancor più importante metterla di fron­te alla piega che sta prendendo il loro rapporto. Se la relazione è così sfilacciata da permettere l’ingresso di una terza persona, di certo ci sa­ranno anche altri segnali che testimoniano il logoramento. Può fare leva su quegli aspetti per cercare di essere di aiuto a sua sorella.
In fondo molto più importante che prendere le di­stanze da suo cognato è dimostrare vicinanza a sua sorella. E questo vale a prescindere dalla scelta di metterla al corrente o meno della sua spiacevole scoperta.