L’emergenza sanitaria, come è noto, non ha fermato la scuola e neanche il Salone internazionale del libro di Torino, per cui, alcuni studenti e docenti dell’Istituto d’istruzione superiore “Aimone Cravetta” di Savigliano, hanno incontrato lo scrittore Antonio Moresco, per il progetto “Adotta uno scrittore”.
«Superata la distanza ideale degli schermi dei computer», spiegano dall’istituto, «con l’umiltà dei gesti e dello sguardo dell’autore e l’ascolto di tante sagge parole, al di là della realtà della didattica a distanza, ci siamo regalati due ore di infinito. Moresco non si è risparmiato, è il caso anche di dire che non si è arreso dinanzi ai saltuari problemi tecnici, e ha risposto a tutte le domande e le curiosità che la sua biografia e la lettura del suo libro “Il grido” ci avevano fatto sorgere.
Un confronto su molteplici fronti partito, inevitabilmente, dalla “pandemia” per poi esplorare, con una narrazione fluente, la sua vita privata di alunno difficile che a 30 anni ha deciso di studiare per conto suo, fino al suo esordio tardivo “riconosciuto” dalla Bollati Boringhieri e Torino lo ha battezzato come scrittore».
Il suo impegno civile lo ha portato a fondare l’associazione “Repubblica nomade”, che da circa 10 anni organizza cammini in Italia e in Europa. Nel 2011, lui e un gruppo di scrittori della rivista “Il Primo Amore” hanno dato vita a “Cammina cammina”, un lungo spostamento a piedi da Milano a Napoli-Scampia; nel 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, lo scopo era quello di ricucire con i loro passi un Paese che molti vorrebbero sempre più disunito e devastato.
Nel 2013 l’orizzonte si è ampliato e, con “Freccia d’Europa”, sono partiti da Mantova per arrivare a Strasburgo, per consegnare al Parlamento europeo e al suo presidente di allora, Martin Schulz il messaggio per un’Europa più vicina all’idea dei suoi fondatori: riacchiappare il sogno del Manifesto di Ventotene di Spinelli, quello di un’Europa crogiuolo di popoli che si univano dopo essersi scontrati fino all’attimo prima.
Moresco ha ricevuto il Premio Leopardi con la seguente motivazione: «È, tra tutti gli scrittori italiani contemporanei, il più leopardiano. Nei suoi libri, Leopardi è presenza costante: nominato e citato assai spesso, è interlocutore privilegiato e diventa persino personaggio».
Dulcis in fundo, i ragazzi hanno pregato Moresco di smentire ciò che ha scritto sulla letteratura diventata ancella del nulla in questo imbuto di fine epoca e di fine specie.
«La letteratura » ha rassicurato, «è una cruna, una ferita, attraverso la quale, se si ha coraggio, si possono far passare dei messaggi. Può essere un campo di libertà molto molto forte, per questo mi dispero quando viene abbassata al fatto di scrivere ciò che è funzionale all’acquisto, al target».
Oltre al progetto portato avanti con il Salone internazionale del libro di Torino, il “Cravetta” del “lockdown” ha raccolto molti frutti di semine precedenti, aggiudicandosi contributi economici considerevoli. Uno riconosciuto per il progetto sugli “Ambienti innovativi” promosso dal Ministero e l’altro, promosso dalla Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo nell’ambito didattico “Educazione alla bellezza”, in collaborazione con l’Istituto comprensivo “Papa Giovanni XXIII” con il progetto: “Segni di bellezza-Inedite narrazioni saviglianesi”.
Gli studenti, in questo strano periodo di didattica a distanza, non hanno smesso di essere operativi, terminando il montaggio dei video e degli elaborati per “Ricordando Nuto-Non di solo calcio”, concorso giunto all’undicesima edizione, promosso dalla Fondazione Nuto Revelli di Cuneo. Tre premi per gli allievi del corso di “Tecnico della grafica e comunicazione”.
Primo premio, sezione video, ad allievi della 5aB con la seguente motivazione: «Il “booktrailer” di Edoardo Mosso, Emanuele Peretti, Emiliana Piumatti e Umberto Chiavassa sorprende positivamente: la storia, bella e interessante, funziona bene anche grazie a una buona recitazione e al montaggio efficace». Il terzo premio, per la sezione grafica, è andato a Mattia Nigro della 4aA; riconoscimento anche alla sua classe, per aver partecipato col maggior numero di lavori.
Va ricordata inoltre la collaborazione con la Asl Cn1, avviata a inizio anno scolastico e poi interrotta dal Covid-19; gli elaborati grafici prodotti dagli studenti delle classi quinte per promuovere, in tutte le strutture sanitarie e anche nei Comuni, l’uso delle scale anziché dell’ascensore per stimolare quindi comportamenti salutari, saranno presto utilizzati in tutte le strutture delle Asl e anche nelle sedi municipali della provincia di Cuneo.