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La Cuneo Liberty capitale verde del Piemonte

Lungo Viale degli Angeli ci sono accessi per scendere nell’area degli impianti sportivi e proseguire per il parco fluviale, ricco di attrative naturalistiche

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Cuneo viene definita la “Capitale verde del Piemonte”. Contribuiscono a questo titolo non solo la posizione geografica, con le montagne così vicine e il Parco fluviale Gesso e Stura a fargli da corona, ma anche il tentativo di farla diventare sempre più verde, partendo proprio dalla città e dalle sue aree urbane. E proprio uno dei luoghi più amati dai cittadini, e non solo, è senza dubbio viale degli Angeli, meta di passeggiate e luogo dove rilassarsi all’ombra di verdeggianti alberi e dal mese di maggio area completamente pedonale che permette alle persone di correre, camminare, andare i bici mantenedo il giusto distanzamento tanto auspigato in questo periodo. Si tratta di un lungo viale alberato che corre parallelamente alla città dall’altezza di Piazza Galimberti fino al Santuario della Madonna degli Angeli lungo il quale si susseguono l’una dopo l’altra belle palazzine in stile liberty ed edifici neoclassici con splendidi giardini. Circa a metà corso si può rimirare il Parco della Resistenza in cui fa bella mostra il Monumento della Resistenza, inaugurato nel settembre 1969.
Realizzato dal celebre scultore Umberto Mastroianni, testimonia per la città, importanti e drammatici eventi che le valsero la Medaglia d’Oro alla Resistenza. Un’opera d’arte senza precedenti la cui ideazione e relativo progetto, iniziarono nel biennio 1948-1949, grazie all’azione di un comitato promotore smosse l’opinione pubblica, fino alla sua conclusione. E alla presenza di numerose delegazioni internazionali che si riunirono a Cuneo per l’eccezionale evento, l’opera venne inaugurata anche con alla presenza di Sandro Pertini che tornò a Cuneo anche in qualità di Presidente della Repubblica.
Moderna e vigorosa la scultura in bronzo realizzata da Umberto Mastroianni si presenta composta da cunei che si aprono verso l’esterno, producendo un effetto di dissolvimento. Lo scultore Umberto Mastroianni ideò questa esplosione di un cristallo che guardava nella direzione di Boves, città martire. Una scultura che si staglia con i suoi 20 metri per 17 e le sue 24 tonnellate di bronzo, nel parco posto «sul ciglio del vasto e profondo solco in cui, a Cuneo, scorre l’acqua del Gesso… Al di là del vallone del Gesso biancheggiano confuse nella lontananza le case di Boves». Il monumento alla Resistenza fu anche immortalato su un francobolli nel 1975 in una serie dedicata al trentennale della resistenza.
Viale degli Angeli e il Parco della Resistenza sono considerate il “polmone verde” della città, approdando naturalmente al Santuario della Madonna degli Angeli, le cui origini risalgono agli inizi del XV secolo quando un buon cristiano di nome Giovanni Tortelli volle edificare una cappella, in onore della Vergine Maria, sulla riva che degrada verso il torrente Gesso.
Attorno al 1415 un certo Alfonso Calindres, sacerdote spagnolo di passaggio, si innamorò di quel luogo e ottenuto il permesso dal proprietario decise di stabilirsi lì per dedicarsi alla cura della cappella, officiarne le funzioni e condurvi vita eremita, probabilmente fu proprio lui a dare il titolo di Madonna degli Angeli al santuario.
Il luogo divenne romitorio dei terziari francescani e nel 1450 giunsero anche alcuni frati francescani e il luogo di culto divenne il primo convento del Piemonte dell’ordine dei Frati Minori Osservanti.
Nella prima metà del Cinquecento al santuario venne portato il corpo inalterato del francescano Angelo Carletti da Chivasso che era morto nel 1495 e che verrà poi beatificato nel 1753. Da allora furono numerose le grazie attribuite dai fedeli al santo frate, gli venne anche conferito il ruolo di salvatore della città dai diversi assedi posti dalle truppe francesi, in particolare dopo l’assedio del 1691 gli venne eretta la cappella votiva all’interno del santuario, il Beato Angelo divenne così uno dei patroni della Città di Cuneo.
La forma attuale, una costruzione a croce latina con cupola ottagonale, il santuario la assunse con la ricostruzione della prima metà del Settecento avvenuta per opera del conte Vittorio Caissotti e del figlio Francesco Antonio Giacinto. Negli anni vi furono poi periodici restauri e nel 1996, in seguito a lavori di consolidamento, crollò improvvisamente la cupola che venne ricostruita nel 2000.
All’interno sono conservate numerose opere d’arte tra cui un grande altare marmoreo e un venerato Crocifisso a grandezza naturale; qui si trova anche la cappella che accoglie le spoglie dei membri della famiglia del senatore Tancredi Galimberti, tra questi vi è sepolto Duccio grande eroe della Resistenza cuneese.
Per esplorare la Cuneo “verde” valga una camminata lungo il Parco fluviale valle Gesso e Stura dove si trovano edifici di particolare interesse storico e culturale come santuari, cappelle, mulini, ville, martinetti, cascinali.
Il Comune di Cuneo promuove proprio in quest’area iniziative con finalità ludico-didattiche per adulti e bambini: escursioni, momenti di festa, laboratori, manifestazioni sportive, convegni e mostre su temi legati al territorio fluviale cuneese.