Il legame con le tradizioni è sempre stato un valore aggiunto della “Valgrana” di Scarnafigi che, anche quest’anno, ha riproposto l’iniziativa di premiare i primi tre nati del 2020 della provincia di Cuneo e il primo nato di Scarnafigi con una forma di “Piemontino”. Destinatari del prelibato omaggio sono stati Elisabetta Gozzarino di Costigliole Saluzzo, Iside Nepote di Centallo, Lorenzo Mattis di Pocapaglia e, infine, Amelia Micol Ellena di Scarnafigi, assente e rappresentata dal papà Diego.
«La nostra è una realtà che, in trent’anni di vita, non ha mai smesso di guardare al futuro», ha commentato Franco Biraghi, presidente della “Valgrana”, «partiamo da radici consolidate e da durature esperienze generazionali, ma è fondamentale per noi rivolgere sempre l’attenzione alle generazioni di domani, di cui questi quattro bambini sono un simbolo di sommo rilievo.
Il mio augurio è che questi prodotti genuini e tutti naturali entrino nel Dna delle nuove generazioni. Abbiamo dato ai genitori stessi la possibilità di scegliere le forme tra tre tipologie di “Piemontino”. La scelta delle famiglie è ricaduta per lo più su quella classica, che evidenzia, forse, una peculiarità della nostra provincia Granda, che si conferma una terra attenta alle tradizioni».
Attenendosi scrupolosamente alle disposizioni previste dalle procedure anti Covid-19, l’azienda lattiero casearia scarnafigese ha deciso di non rinunciare a un momento che da tre anni è un appuntamento imprescindibile all’interno del suo calendario di eventi e ha optato per una premiazione scaglionata ogni mezz’ora e a porte chiuse.
A partire dalle 9,30 alle famiglie è stata consegnata una forma del formaggio a pasta dura, prodotto con 100% latte piemontese e senza Lisozima, diventato un vero e proprio “must” della produzione casearia italiana.
«In un momento così delicato per il nostro Paese, la Valgrana si conferma un’impresa solida», ha concluso Franco Biraghi, «guidata non soltanto da impegno, dedizione e passione, ma anche dalla capacità di ripagare il territorio che la ospita con una ventata di speranza e ottimismo.
Ci auguriamo, il prossimo anno, di poter ripetere questa tradizione in un modo diverso, uguale alle prime due edizioni, con tanta gente e una bella festa per mostrare al meglio la nostra realtà e le sue caratteristiche».