Gli alpinisti, gli escursionisti e gli appassionati della montagna, si riuniscono sotto un’unica bandiera: il Cai, Club alpino italiano. La prima idea di un club alpino italiano fu dello scienziato, politico e alpinista Quintino Sella a Casa Voli (Verzuolo), il 12 agosto 1863, in occasione della sua ascensione del Monviso e di altri alpinisti italiani quali Giovanni Barracco, Paolo e Giacinto di Saint Robert. La fondazione ufficiale del Cai risale al 23 ottobre 1863, nella splendida cornice del castello del Valentino a Torino.
Tra i fondatori, oltre a Quintino Sella, furono presenti altri duecento appassionati di montagna, tra cui Giovanni Piacentini, Giorgio Tommaso Cimino, Luigi Vaccarone, Bettino Ricasoli e Giovanni Battista Schiapparelli.
A fine 2019 i soci tesserati erano 327.391, mai così tanti nei 156 anni di storia del Cai. Sono stati così superati i 322.022 del 2018, che già costituiva un primato.Tra i soci di quest’anno, ben 121.053 sono donne, pari al 36,97% del totale, rispetto alle 117.185 del 2018.
Le sezioni Cai presenti sul territorio nazionale si aggirano intorno a 500; per la provincia di Cuneo sono presenti a: Alba, Barge, Bra, Cervasca, Ceva, Cuneo, Fossano, Garessio, Mondovì, Ormea, Peveragno, Racconigi, Saluzzo e Savigliano.
La sezione Cai di Bra prende le mosse come sottosezione di Fossano. Un primo passo fu la lettera del 15 marzo 1968, da Luigi Antonietti, l’allora segretario generale del Club alpino Italiano. Il 25 gennaio 1969 ebbe luogo l’Assemblea costitutiva e fu eletto il primo direttivo.