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Tra colline di Langa si corre il grande Piemonte

I più forti ciclisti del mondo regaleranno ai paesaggi Unesco una vetrina unica

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Le colline piemontesi del vino si confermano patria del ciclismo. Dopo aver ospitato, ottenendo un successo di portata mondiale, la tappa del Giro d’Italia 2014 “Bar­ba­re­sco-Barolo” e in attesa di poter organizzare la “Alba-Sestriere”, frazione della “corsa rosa” fatta slittare dal coronavirus da fine maggio al 24 ottobre, il territorio tutelato dall’Unesco acco­glie­rà l’edizione numero 104 del Giro ciclistico del Pie­mon­te. La storica gara per professionisti, nota da alcuni anni come Gran Pie­monte, si svolgerà mer­coledì 12 agosto, con partenza da San­to Stefano Belbo e arrivo a Ba­rolo, dopo 187 chilometri. ­Co­me si può vedere nell’immagine sopra, si tratta di un tracciato tanto impegnativo quanto suggestivo. A disegnarlo sono stati gli organizzatori di Rcs Sport (la stessa società che organizza il Giro d’Italia) in collaborazione con la Regione Pie­monte. La corsa si svilupperà nel­le Langhe, a cavallo delle pro­vince di Asti e Cuneo, con un circuito finale di 44 chilometri (tra i vigneti albesi) da percorrere due volte. I ciclisti affronteranno una lunga serie di salite e discese con poche pos­sibilità di riposo. Nella parte di gara vicina all’ingresso nel circuito si salirà a Rocchetta Palafea, Mango, Barbaresco e Dia­no d’Alba. Dopo Grinzane Ca­vour si entrerà nel circuito che presenta le salite di La Mor­ra, Barolo e Monforte d’Alba. Sa­lita finale molto simile a quel­la proposta come conclusione della “cronometro dei vi­ni” citata prima, con il traguardo però spostato leggermente più in alto. L’ammi­nistratore delegato e direttore generale di Rcs Sport Paolo Bel­lino ha di­chiarato: «Sarà un’edizione in­dimenticabile sia perché vuole essere il segno di ripartenza di un territorio dopo il lungo “lock­down” sia perché si svolgerà in una delle zone più belle d’Italia». Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore regionale allo sport Fabrizio Ricca, che ha affermato: «Tornare sulle strade del Piemonte in sella alla bici sarà per i corridori che si sfi­deranno un ritorno alla normalità che anche tutti i tifosi po­tranno vivere insieme a loro. E sarà una nuova partenza an­che per la nostra regione, terra di sport, che vedrà la gara attraversare la bellezza delle Lan­ghe». Per Matteo Ascheri, pre­­sidente del Consorzio di tu­tela del Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani «il ri­torno del ciclismo professionistico sul­­le nostre strade, peraltro già percorse da tantissimi cicloamatori, e l’arrivo a Ba­ro­lo, proprio come nel 2014, sa­ranno un’occasione di promozione fenomenale». Gli fa eco il direttore dell’Ente turismo Lan­ghe, Monferrato e Roero, Mau­ro Car­bone: «La corsa at­tra­versa le “core zone” del patrimonio Unesco del nostro ambito turistico: si parte dalla zo­na tipica del Moscato di Santo Stefano Belbo, si passa sopra le “cattedrali sotterranee” di Canelli e si percorre ampiamente la zona del Bar­bera, in cui spiccano i comuni di Nizza Monferrato e Costi­gliole d’Asti, per poi giungere nelle Langhe, a Neive e Bar­ba­resco. Gran finale, con un circuito a due passaggi, nella Lan­­ga del Barolo e arrivo nel cuo­re del paese sotto il castello Fal­­letti di Barolo. Siamo contenti di ospitare i grandi cam­pio­ni del ciclismo e di assistere alla lo­ro cavalcata tra le nostre col­line. Un motivo in più per essere orgogliosi di questo evento è che si tratta di ciclismo: la nostra offerta turistica punta mol­to sullo sport “outdoor” con servizi dedicati agli ap­passionati delle due ruote». Gran­­de attesa e felicità nei pae­si scelti come sede di partenza e arrivo della prestigiosa gara. Il sindaco vicario di Santo Ste­fano Belbo Laura Capra ha commentato: «La corsa crea un bellissimo connubio tra due zone vo­cate alla viticoltura e un ge­mellaggio tra il Moscato d’Asti e il Barolo, vini conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. San­to Stefano è pronta ad accogliere gli atleti e a conquistarli». Queste, invece, le pa­role di Renata Bianco, sindaco di Ba­rolo: «In un anno così dif­fi­cile, in cui si sono dovuti cancellare molti eventi, tra cui il fe­stival Collisioni, si ha voglia di tor­nare alla normalità. Il Gran Pie­monte è una bella opportunità per evidenziare ancora una vol­ta qualità, com­petenza e pro­fessionalità che contraddistinguono il no­stro territorio». Lo scorso anno ad aggiudicarsi la gara, conclusasi al Santuario di Oropa, era stato il talentuoso co­­lombiano Egan Bernal. An­che quest’anno si attendono al via grandi campioni che, tre giorni dopo, torneranno a darsi battaglia al Giro di Lombardia.