L’architetto Ferruccio Bianco è il responsabile unico del procedimento per la realizzazione dell’ospedale “Michele e Pietro Ferrero” di Verduno. Lo abbiamo interpellato di persona, al termine della conferenza stampa per l’annuncio dell’apertura del nuovo nosocomio.
«Quando le cose vanno così per le lunghe, ovviamente significa che non tutto ha funzionato per il meglio», spiega l’architetto. «Quest’anno ho compiuto 40 anni di servizio come funzionario pubblico. Come ha sottolineato il governatore Cirio, nel suo intervento, noi spesso siamo più vittime della burocrazia che artefici. Qui il tempo è stata la più grossa criticità. Contesto in modo piuttosto energico le voci che circolano sui social riguardanti i costi, perché sono infondate». «Gli investimenti sono stati fatti per l’acquisto delle
attrezzature, che sono il fiore all’occhiello della struttura», prosegue Bianco, «e
consentiranno agli operatori di avere il massimo della tecnologia a disposizione. Dedotti i costi per queste apparecchiature e calcolatrice alla mano, si può dire che questo ospedale sia costato grossomodo come un edificio di edilizia popolare. C’è gente che, invece, parla senza conoscere i dati. Sono lievitati i costi? Probabilmente sì. Perché? Le valutazioni iniziali, evidentemente, non tenevano conto di tutti gli elementi in gioco». «In questa fase emergenziale, sono venute fuori le professionalità», conclude il dirigente dell’Asl Cn2. «Non è stato facile per il personale ambientarsi e adeguarsi, ma i risultati si sono visti. Mi auguro che quando sarà stato completato il trasferimento, la situazione possa essere allo stesso modo positiva. Sarà un momento storico per tutto il territorio e non solo per Verduno, Alba e Bra».