Home Attualità Andrea Pennacchi: «Il teatro regala un’energia che non ha paragoni» (L’INTERVISTA)

Andrea Pennacchi: «Il teatro regala un’energia che non ha paragoni» (L’INTERVISTA)

Mercoledì 22 giugno l'Arena Cuneo live festival offre la possibilità di assistere allo spettacolo "Pojana e i suoi fratelli"

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Dalle incursioni in tv, nel programma di La7 Propaganda Live condotto da Zoro, al palco dell’Arena Cuneo live Festival.

Con “Pojana e i suoi fratelli” in programma mercoledì 22 luglio dalle 21,30, Andrea Pennacchi si candida a far trascorrere al pubblico presente a San Rocco Castagnaretta momenti in cui sorriso e riflessione si alterneranno senza soluzione di continuità. Lo spettacolo di e con Andrea Pennacchi, che si avvale di musiche dal vivo di Giorgio Gobbo, è nato per raccontare a teatro le sto­rie del nordest che fuori dai confini della neonata Padania nessuno conosceva. Lo fa attraverso non solo il Pojana, personaggio reso celebre da monologo “Ciao terroni!”, basato su un testo dell’albese Marco Giacosa, ma anche grazie ai vari Edo il security, Tonon il derattizzatore, Alvise il nero e altri.

Il numero di IDEA in distribuzione da giovedì 23 luglio ospiterà una lunga intervista all’attore di cui riportiamo in anteprima un estratto.

Pennacchi, i suoi monologhi in tv sono della lunghezza giusta per tenere alta l’attenzione di chi la guarda, ma a teatro i tempi sono molto più lunghi. Come riesce a non perdere per strada il pubblico?

«Lo spettacolo “Pojana e i suoi fratelli” è molto frammentato, per certi versi potremmo dire che si avvicina al teatro canzone. Sono tanti racconti di varia lunghezza, di durata comunque maggiore rispetto a quelli proposti in tv, perché dal vivo il pubblico tiene botta meglio e c’è un lavoro sulla musica, sul canto che a teatro è molto più efficace. Il fatto di essere dal vivo crea questa comunità di ascolto che è molto più attenta rispetto a chi segue davanti allo schermo. Nel fare teatro si sente la responsabilità di un pubblico che è uscito da casa, in questo periodo con tanto di mascherina, si è messo in auto… Tanto impegno da parte loro merita di essere ricambiato da uno spettacolo coinvolgente, in cui chi è sul palco cerchi di dare sempre qualcosa di nuovo ad ogni serata».

Le è mancata la dimensione da vivo?

«Molto. Mi piace fare televisione e poi a Propaganda Live mi trovo benissimo. Però del teatro mi mancava il contatto con la gente. Mi dà un’energia, una forza che non scaturisce da nessuna altra parte. Senza il pubblico, il teatro non funziona. Il teatro richiede la partecipazione di tutti, sul palco e tra il pubblico».

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