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«Acli autentica componente vitale per la società»

Il presidente provinciale Elio Lingua: «In questi mesi così faticosi, dobbiamo sostenerci a vicenda e ripartire fiduciosi. Questo è uno dei temi al centro del nostro Congresso Provinciale previsto il 3 ottobre»

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Il momento sociale ed economico certo non è facile. Ben lo tratteggia Elio Lingua, presidente provinciale delle Acli di Cuneo, che in questa chiacchierata con IDEA evidenzia alcuni temi significativi, a partire dagli effetti post Covid-19. In attesa del prossimo grande appuntamento, il Congresso provinciale delle Acli di Cuneo che si terrà il 3 ottobre a Cussanio durante il quale si procederà al rinnovo delle cariche sociali.

In questo quadro non certo idilliaco, cosa hanno messo in campo le Acli cuneesi?
«Si è lavorato tanto in questi mesi e in questi giorni, come Acli Cuneo ma anche, più in generale, come Acli Piemonte e Forum del terzo settore, per tutelare il futuro delle associazioni. Valga la doverosa premessa che il Terzo settore è sempre chiamato a collaborare e viene lodato per questo; ma adesso non siamo più disposti a dare soltanto, senza ricevere nulla in cambio: crediamo che sia giunto il momento di sostenere e valorizzare tutto l’impegno del volontariato che, sul territorio piemontese, opera e organizza tante attività sociali in mezzo alla popolazione. Nei giorni del lockdown, i nostri circoli, hanno operato in molti modi: con raccolta fondi per gli ospedali, con momenti di solidarietà, portando la spesa a casa, contattando telefonicamente le persone sole in difficoltà, organizzando momenti di socialità sul web per bambini e famiglie, offrendo assistenza psicologica a distanza e tanto altro; la sede provinciale e gli uffici zonali sono sempre rimasti in funzione tramite assistenza telefonica, email, comunicazioni scritte e collaborazioni con altre associazioni».

Tra le priorità adesso vi è la riapertura dei circoli Acli, vero?

«In provincia di Cuneo sono circa un centinaio i nostri circoli che svolgono attività ricreative con servizi di mescita o ristorazione e a distanza di quasi due mesi, non riescono ad accedere, sebbene siano in possesso di tutti i requisiti richiesti, al bonus varato dalla Regione per sostenere la ripresa dell’attività, dopo l’emergenza coronavirus. Oltre a questi, c’è un altro centinaio di circoli Acli, senza contare quelli di altre associazioni, che svolgono attività culturali, assistenziali, ricreative e non hanno la possibilità di ottenere nessun contributo, in quanto nessuna disposizione di legge li ha previsti. Il fatto che le Aps non iscritte al registro impese non siano ancora state messe nella condizione di poter accedere al contributo previsto dalla Legge regionale “Riparti Piemonte” rappresenta un forte ostacolo alla ripresa, impedendo l’accesso a delle risorse preziosissime per far fronte anche alle nuove misure di prevenzione igienico-sanitarie, da parte di soggetti che hanno tutti i requisiti previsti».

Sulla battaglia per tornare a giocare a carte nei circoli e nei locali pubblici, l’ha spuntata…
«La Conferenza delle Regioni ha emanato le linee guida necessarie per consentire il ritorno alla normalità in questo ambito. Come Acli provinciali di Cuneo siamo lieti di aver fatto la nostra parte, contribuendo, per quanto possibile, alla stesura delle linee guida che permetteranno a tante persone, soprattutto anziane ma non solo, di poter tornare a socializzare e stare insieme, mantenendo adeguate misure di sicurezze».

Presidente Lingua, come immagina il futuro delle Acli del cuneese?

«Le Acli della provincia di Cuneo, con i loro 260 circoli e circa 38 mila associati, i loro oltre 400 lavoratori (di cui oltre 300 sono impegnati nella Coop. Soc. GESAC – Gestione Servizi Acli Cuneo, 40 all’EnAIP – Ente Acli Istruzione Professionale e 37 come Acli e Servizi) e più di 1500 volontari impegnati nel sistema dei servizi, auspicano una maggiore attenzione per il mondo dell’associazionismo e della Cooperazione Sociale come componente strutturale importante per la tenuta sociale, politica ed economica della nostra regione e del nostro Paese. Chiediamo un confronto con tutti i rappresentanti politici della provincia di Cuneo, eletti in Regione e in Parlamento, perché si assumano un impegno concreto sulle nostre proposte. In questi mesi così faticosi, dobbiamo sostenerci a vicenda e di nuovo appassionarci alla vita, credere nel futuro e avere speranza, perché lavorando tutti assieme potremo ripartire e tornare a essere operativi».